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POTENZA – Una nota positiva, l’altra negativa. Nel corso del tavolo della trasparenza sulle estrazioni in Basilicata che è tornato a riunirsi ieri, dopo la pausa estiva, sono stati due i temi all’ordine del giorno. Il primo è quello annunciato da Pittella: lo sblocco, ormai prossimo, dei 130 milioni grazie al decreto interministeriale sulla rimodulazione dei fondi della ex card idrocarburi.

L’altro, meno rassicurante, è quello relativo alla tutela dei livelli occupazionali del settore con le preoccupazioni espresse dagli 11 sindaci della Val d’Agri che hanno preso parte all’incontro. Argomento che non poteva essere ignorato dal tavolo che si è riunito ieri per la prima volta dopo la manifestazione degli imprenditori dell’indotto Eni davanti alla Regione e che ha messo al centro proprio i problemi che, da qui a breve, potrebbero crearsi per il mantenimento dei posti di lavoro del comparto estrattivo.
Oltre al governatore Pittella e agli amministratori, erano presenti erano presenti i rappresentanti di Eni, sindacati, parti datoriali, e funzionari della Regione Basilicata.

Eni, da canto suo, nel comunicare il crono-programma delle attività pianificate ha illustrato al Tavolo della trasparenza le azioni messe in campo per mantenere gli attuali livelli occupazionali «ancora per qualche mese», attraverso il differimento di alcune attività e la promozione di tirocini formativi e gare di appalto mirate alle imprese locali. I lavori sulla quinta linea sono ormai ultimati e presto dovrebbe essere messa in funzione, secondo tempi indicati ieri dalla compagnia del cane a sei zampe.

«Un approccio costruttivo – quello di Eni, secondo il presidente Marcello Pittella – che dovrà continuare nei prossimi mesi quando, una volta acquisiti i 130 milioni di euro del decreto, si dovrà riprendere il lavoro di squadra finora virtuoso per puntare sul rilancio e sullo sviluppo della regione, definendo insieme i punti strategici della nuova programmazione». Nel concludere l’incontro il Governatore ha ribadito il suo fermo “no” – già comunicato al governo- sui cosiddetti offshore, gli impianti di produzione di petrolio in mare aperto. E ha precisato che subito dopo l’emanazione del decreto interministeriale, «un risultato essenziale per programmare una serie di azioni sociali e di sviluppo locale», la Regione Basilicata riprenderà il confronto con il Governo sull’ottimizzazione del piano industriale.

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