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MATERA – Del binomio energia e ambiente si è parlato all’inizio della seconda giornata materana della Prima conferenza Petrolio Ambiente. Carlo Manna, dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha illustrato la questione parlando in particolar modo delle tecnologie chiave per la riduzione delle emissioni. Subito dopo ha parlato Sanjoy Rajan, della Banca europea per gli investimenti. Particolarmente importante l’intervento di Francesco Pesce della Struttura di progetto Val d’Agri Regione Basilicata.

A seguito delle estrazioni petrolifere si è costruito un modello inedito di compensazione al territorio. “Una novità che si è incarnata nel Programma operativo Val d’Agri, portato avanti – ha spiegato Pesce – con risorse versate dall’Eni per il finanziamento di programmi di sviluppo sostenibile del territorio”. Ambiente, infrastrutture, qualità della vita e aiuti alle imprese sono stati i settori di intervento che hanno portato risultati evidenti nella valle dell’oro nero lucano. Sono stati citati quali esempio, paesi come Guardia Perticara, S. Arcangelo e San Chirico Raparo. “L’agricoltura – è stato rimarcato – ha retto con dati confortanti”. Poi è stata la volta di Aldo Bonomi del Consorzio Aaster che ha illustrato gli effetti dell’industria estrattiva sull’economia e sui sistemi socio-economici-culturali locali. “Sono nati molti alberghi”. Ma anche le “Welfare community”. La sostenibilità ha dato il là allo sviluppo. E’ chiaro.

Pertanto bisogna fare ogni sforzo per far sì che le attività estrattive siano il più possibile rispettose dell’ambiente.

I docenti dell’Università di Bologna, Ezio Mesini e Paolo Macini, hanno illustrato le sfide dell’industria estrattiva. “La disponibilità di nuovi strumenti e metodi per l’esplorazione e lo sfruttamento petrolifero costituisce una condizione imprescindibile per continuare a garantire al mondo gli idrocarburi di cui ha bisogno. Anche se non si dovessero scoprire nuovi giacimenti, si prevede che l’uso di tecnologie sempre più avanzate consentirà di allontanare nel tempo l’estrazione dell’ultima goccia dell’indispensabile “olio di pietra”. E questo vuol dire anche che c’è sempre minore necessità di nuove perforazioni.

In serata nel confronto tra Sergio Garribba e Franco Terlizzese del ministero dell’Industria e dello Sviluppo economico e i rappresentanti del Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata, Lucia Possidente, Maria Felicia Marino, Filomena Pesce, Salvatore Lambiase, alla ricerca di una condivisione degli obiettivi futuri sulle politiche estrattive lucane.

Pierantonio Lutrelli

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