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MATERA – Pochi giorni e ci ritroveremo con i rifiuti sotto casa. E’ la prospettiva concreta che prende sempre più corpo e che riguarda l’intera provincia di Matera. Con un’autonomia per le tre discariche ad oggi attive che va dallle due settimane ai 40-50 giorni di tempo.

Il collasso non è un rischio ma probabilmente un’eventualità concreta.

La via d’uscita potrebbe essere un incontro previsto per domani pomeriggio in Regione a Potenza per affrontare la situazione che si trascina da diversi mesi ma non trova ancora una soluzione.

Diversi i problemi sul tappeto dalla mancata autorizzazione integrata ambientale (la cosiddetta Aia) per l’ampliamento delle discariche di Matera e Pomarico che pur deliberata dalla giunta regionale tarda ad essere attuata agli interventi di adeguamento per la biostabilizzazione dei rifiuti necessari dopo il cambio dell’ultima normativa.

«L’ultima delibera della Provincia per autorizzare ampliamento delle discariche di Pomarico e Matera risale all’aprile del 2013, ma da allora nessuno di questi procedimenti e le relative Aia è arrivata in fondo.

 

Non sono state concesse dalla Regione per motivi che ignoriamo ma che di certo rischiano di avere delle conseguenze» spiega l’assessore della Provincia di Matera, Gianni Rondinone, «non abbiamo risposte, non abbiamo alcun diniego. Stiamo aspettando. Nel frattempo nell’agosto del 2013 il nuovo ministro ha modificato procedure per l’utilizzo dei rifiuti rendendo necessario la biostabilizzazione, interventi che richiedono degli adeguamenti che si stanno completando, per esempio a Pisticci.

In questo momento però senza gli ampliamenti autorizzati e con gli adeguamenti da completare la situazione è critica.

Nello specifico la capacità della discarica di Pomarico sarà esaurita entro il 10 di agosto, quella di Salandra entro il 30 e quella di Matera tra il 15 e il 30 di settembre in base ad alcuni possibili interventi.  

A Pisticci sono in corso gli adeguamenti che non saranno completati prima di settembre ed anche a Colobraro attendiamo nel passaggio che ci è stato una serie di autorizzazioni che ancora non ci sono».

Rondinone chiarisce il quadro e ricorda anche che la Provincia di Matera e i suoi sindaci avevano indicato in una conferenza di servizi del giugno scorso (circa un mese fa, ndr) le due possibilità in campo in questo momento.

«E’ stato chiesto di garantire un periodo transitorio rispetto all’adeguamento alla nuova normativa sulla biostabilizzazione dei rifiuti e dunque autorizzare all’autorizzazione le volumetrie disponibili nelle more dell’adeguamento oppure ad autorizzare, deve farlo la Regione, i Comuni a poter smaltire i rifiuti in altre regioni.

Nello specifico si tratterebbe della Puglia ed è stato identificata in Massafra la principale soluzione.

Ma anche quest’ultimo aspetto va definito, indicato perchè si deve procedere. C’è bisogno di aprire un contatto con la Regione Puglia ed arrivare ad una soluzione». Insomma bisogna comunque decidere la strada che si vuole intraprendere e seguirla con una certa decisione. Ma ad oggi, a quanto pare si è fuori tempo massimo e la Regione dovrà spiegare nell’incontro di domani cosa vuole fare, come vuole risolvere il problema. O se magari preferisce aspettare che i rifiuti vengano lasciati sotto casa perchè le discariche sono tutte quante esaurite.

Altre alternative al momento non ci sono.

Ci possono essere una serie di situazioni che spiegano come si è potuto arrivare a questo punto ma non c’è una risposta su come uscire da questo vicolo cieco nel quale ci si trova. «Mi pare ci sia stata una sottovalutazione del problema, il sistema territoriale della Provincia di Matera si è adoperato per dare soluzioni ma le istituzioni che dovrebbero governare il settore non prestano le dovute attenzioni creando serie difficoltà al territorio» ha spiegato ancora Rondinone, «noi potremmo avere una gestione ottimale basterebbe che queste questioni fossero una priorità politica e che ci fossero i mezzi, le conoscenze e le risorse umane adeguate per poterle affrontare». Una risposta domani in Regione può sciogliere l’impasse oppure sarà un’estate davvero molto calda su questo fronte.

 

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