X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

CROTONE – Ha travolto il poliziotto che stava effettuando i rilievi per un piccolo incidente, quindi è fuggito, lasciando a terra il corpo dell’agente scelto. Salvatore Brescia, 22 anni, è fuggito, ma è stato rintracciato e arrestato. Sull’asfalto è rimasto il corpo di Massimo Impieri, 34 anni, poliziotto in servizio alla Stradale di Crotone ma originario di Sapri, in provincia di Salerno, dove lunedì si terranno i funerali e dove il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. 

Ancora più drammatica la ricostruzione dell’incidente. Secondo una prima ricostruzione, poco prima si era verificato un incidente in contrada Cipolla, con una sola auto coinvolta, all’innesto tra la strada statale 106 e la 107 Silana-Crotonese. La pattuglia con Impieri caposquadra aveva avviato il posizionamento della segnaletica e i rilievi del caso, e sul posto si era formata un piccola coda di autovetture in fila. Pare che all’improvviso la Peugeot guidata da Brescia abbia sorpassato le auto ferme, piombando sui poliziotti e uccidendo sul colpo il trentaquattrenne. Brescia, che risiede a Rocca di Neto, è fuggito e non si è fermato dopo l’impatto. A quel punto sono scattate le ricerche, e poco dopo il giovane è stato rintracciato e arrestato. Su di lui sono scattate anche le verifiche, dal momento che si sospetta potesse avere un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla legge. L’investitore, infatti, è stato rintracciato e identificato tramite la targa del mezzo intestato al padre. Sottoposto a test alcolimetrico ha evidenziato un valore di 1,39 g/l, superiore ai limiti di legge. Il ventiduenne è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. Identificata anche la persona che era con lui.

Per Impieri, invece, la dichiarazione del decesso, con il suo corpo che è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale di Crotone dove è in corso un mesto e commosso pellegrinaggio di colleghi, amici e parenti. Sotto shock l’altro agente che componeva la pattuglia. 

LE REAZIONI. Il Capo della polizia, direttore generale della Pubblica Sicurezza, prefetto Alessandro Pansa, ha espresso “sentimenti di cordoglio e commossa solidarietà” ai familiari di Massimo Impieri, agente scelto della polizia stradale di Crotone, deceduto in servizio. Anche il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha inviato al Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, prefetto Alessandro Pansa, un telegramma di profondo cordoglio per la famiglia dell’Agente Scelto della Polizia di Stato, Massimo Impieri, intervenuto la scorsa notte sulla strada statale 107 nel comune di Crotone, e travolto e ucciso da un’auto pirata mentre espletava le sue funzioni, mettendo in sicurezza la carreggiata, a seguito di un incidente stradale.

OMICIDIO STRADALE. “Occorre riprendere la discussione sull’omicidio stradale, riconoscendo in maniera definitiva questo reato. Quando le cause di un sinistro mortale sono evidenti e richiamano responsabilità dirette non si può non riconoscere le responsabilità penali di chi lo ha provocato”. Lo ha detto all’Agi il segretario regionale del Coisp Calabria, Sindacato indipendente di polizia, Giuseppe Brugnano, intervenendo sulla morte del poliziotto stradale falciato da un’autovettura pirata a Crotone, mentre stava svolgendo il suo servizio. Il Sindacato calabrese ha espresso la propria “vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell’agente scelto Massimo Impieri, offrendo ogni forma di sostegno che dovesse risultare necessario”. “Bisogna passare ai fatti con pene severe e un irrigidimento delle sanzioni, anche penali – ha aggiunto Brugnano – nei confronti di chi si mette al volante senza rispettare nemmeno le nomi basilari, magari sotto l’effetto dell’alcool o di droghe. Per questo lanciamo anche un appello, che ci auguriamo possa essere raccolto fattivamente, a tutti gli automobilisti: prima di mettersi alla guida occorre farsi un esame di coscienza e comprendere se si è nelle condizioni di farlo senza mettere in pericolo la propria vita, quella dei propri familiari e di chiunque si rischia di incrociare”. Secondo Brugnano, infine, “l’incidente di Crotone mette anche in evidenza l’atipicità del nostro mestiere. Mentre si sente parlare di una burocratizzazione del ruolo delle forze dell’ordine – ha spiegato il segretario del Coisp – ci sono tantissimi tutori dell’ordine che vivono quotidianamente in mezzo alla strada, dovendo fare i conti con tanti rischi e diverse situazioni di pericolo. Chi ci governa deve essere consapevole che rappresentare lo Stato da rappresentanti delle forze dell’ordine non è un mestiere qualunque, ma ha intrinseco in sé quella responsabilità e quelle difficoltà che pochi altri mestieri hanno. In qualunque ora del giorno e della notte, tutto l’anno – ha concluso Brugnano – i poliziotti rischiano la vita per portare a termine la propria attività”.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE