X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

ROMA – Il Consiglio dei ministri, confermando i gli auspici emersi ieri al termine dell’incontro tra gli amministratori locali e il sottosegretatorio alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà, ha dichiarato lo stato di emergenza per i Comuni che rientrano nell’ambito del territorio delle province di Cosenza e Potenza, ricomprese nell’area del Pollino, colpiti il 26 ottobre scorso dal terremoto di magnitudo 5.0 che al momento ha costituito l’apice per intensità dello sciame sismico in corso nell’area da ormai oltre un anno. Lo riferisce il comunicato stampa al termine della seduta odierna del consiglio dei ministri. Il terremoto dello scorso 26 ottobre ha provocato danni ingenti a diverse abitazioni che dai sopralluoghi dei vigili del fuoco sono parse in molti casi non sicure per via delle crepe e dei crolli parziali subiti. Nell’immediato il capo della protezione civile Franco Gabrielli ha evidenziato come il territorio abbia risposto in modo corretto e preciso all’emergenza scaturita dalla scossa sismica cosa che ha consentito di non avere vittime dirette del sisma (vi è stato un solo morto a Scalea a seguito di un infarto) ma che certo non ha impedito che le strutture abbiano subito evidenti danni. Con la concessione dello stato di emergenza i sindaci del territorio potranno contare su uno strumento in più per affrontare la ricostruzione e la messa in sicurezza per completare le quali, secondo una stima approssimativa effettuata dagli stessi amministratori locali, sarebbero necessari almeno 10 milioni di euro. Lo stato di emergenza, appena dichiarato per il Pollino dal Governo, è una circostanza di gravissima crisi in un’area determinata del territorio a seguito del verificarsi di calamità naturali, catastrofi o altri eventi, che per intensità ed estensione debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari. Sotto il profilo giuridico la dichiarazione dello stato di emergenza è regolata dall’art. 5 della legge 225/92 che altro non è se non la legge che regolamenta la Protezione civile italiana. Lo stato di emergenza è finalizzato a consentire l’adozione dei provvedimenti straordinari idonei. Lo stato di calamità, invece, è una condizione che consegue al verificarsi di eventi naturali calamitosi di carattere eccezionale che causano ingenti danni alle attività produttive dei settori dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura. Sotto il profilo giuridico lo stato di calamità naturale è disciplinato da una normativa ordinaria che regola l’intervento finanziario a ristoro parziale del danno.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE