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CATANZARO – Tre persone denunciate, una fabbrica e un deposito abusivi sequestrati e circa una tonnellata di materiale esplodente sequestrata.

E’ questo il bilancio dell’operazione portata a termine dalla polizia di Stato di Catanzaro, nell’ambito dei controlli predisposti dal Dipartimento della pubblica sicurezza dopo i recenti fatti di cronaca che hanno interessato fabbriche di materiale esplodente.
I risultati sono stati raggiunti in due distinte operazioni, una d’iniziativa e l’altra dopo un intervento durante un normale controllo.
Nel primo caso, la polizia di Catanzaro con l’intervento degli artificieri ha scoperto a Zagarise, centro della Presila, un deposito privo delle necessarie misure di sicurezza. All’interno c’era materiale pirotecnico e tutto l’occorrente per la preparazione dei fuochi pirotecnici, in molti casi inesploso e alterato, senza alcuna licenza. Per questo motivo sono state denunciate due persone: F.A., 58 anni, e P.N., 42 anni, ritenuti responsabili di concorso in detenzione, deposito e fabbricazione abusiva di materiale esplodente, omessa denuncia di detenzione di materie esplodenti e omessa denuncia di furto di materiali esplosivi.

I due avevano circa un centinaio di manufatti esplodenti di fattura artigianale su cui sono in corso ulteriori accertamenti.
La seconda operazione è, invece, scaturita da un normale controllo del territorio, durante il quale una Volante è stata investita da uno spostamento d’aria dovuto allo scoppio di un fuoco pirotecnico. I poliziotti hanno subito identificato B.D., 44 anni, sorpreso ad accendere i fuochi pirotecnici. L’intervento degli artificieri ha permesso di risalire ad un deposito che l’uomo aveva nel territorio di San Pietro Magisano. E’ qui che la polizia ha rinvenuto una fabbrica dismessa di fuochi pirotecnici. Nei cinque piccoli stabili è stato rinvenuto un ingente quantitativo di materiale esplodente, con la fabbricazione abusiva attraverso materiale non classificato e clandestino e privo di qualunque tipo di autorizzazione.

La fabbrica era stata chiusa nel 1998, dopo due gravi esplosioni che avevano causato la morte di tre persone. Per questo, l’azienda si era vista revocare la licenza. Nonostante questo, all’interno si continuavano a produrre fuochi e a miscelare sostanze senza alcuna autorizzazione.

L’uomo è stato così denunciato per accensioni ed esplosioni pericolose, esercizio abusivo dell’attività di fuochino, detenzione e fabbricazione abusiva di materiale esplodente di genere vietato con detenzione abusiva di artifici pirotecnici legali.
Nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Catanzaro, il capo gabinetto facente funzioni, Giacomo Cimarrusti, ha evidenziato i rischi di simili comportamenti: «C’è un doppio rischio in situazioni come queste, il primo relativo alla pubblica incolumità per l’esplosione di fuochi pirotecnici non legali, il secondo perché aziende completamente abusive come queste possono dare spazio anche ad un utilizzo di natura diversa del materiale esplodente con interessi della criminalità».

Gli esperti artificieri della polizia hanno anche lanciato un appello ai comitati festa e alle amministrazioni, affinché utilizzino solo ditte autorizzate per i fuochi pirotecnici, evidenziando che pochi giorni fa, nel Lametino, una festa di paese ha rischiato di finire in tragedia per l’errato posizionamento dei fuochi pirotecnici che, capovolgendosi, hanno rischiato di ferire i presenti.

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