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POMARICO – Un 2011 macchiato di furti per la tranquilla Pomarico. I fatti di questo gennaio, un inizio di anno che per la cittadinanza pomaricana appare esattamente molto simile a buona parte dell’anno appena trascorso, ricordano che il vecchio adagio invitante a sentire il piccolo e carino Pomarico quale paese felix può essere definitivamente accantonato. Si sta parlando, insomma, prima di tutto della costanza, ovviamente con periodicità occasionale, dei furti negli appartamenti e non solo.

Questo, infatti, pare essere l’argomento del momento; e non che non ce ne siano altri, vedi il proseguire dello spaccio delle droghe pesanti, insieme alla disoccupazione crescente e alla mancanza di spazi di aggregazione sociale. Quando comunque almeno la violenza sembra avere momenti di tregua: eventi drammatici, di forte impatto e grandi danni, non si registrano più frequentemente (se pur questo non voglia dire che non ci siano più, ma solamente che non sono più eclatanti). Da mesi, in pratica, quelli che la norma definisce semplicemente “topi di appartamento” hanno selezionato i loro obiettivi. Tra le più gettonate, dunque, le abitazioni di anziani. Dove, prima di tutto, sparisce il televisore. Fino, poi, all’esproprio di altri beni, chiaramente materiali, a seconda di quanto e cosa si trova nelle case. Persino di beni di piccola rilevanza economica. Già durante le primissime ore di gennaio, per fare un esempio, è stata intercettata una abitazione della zona Edificio.

Più recentemente, a buona distanza dall’abbondante furto, in termini di peso della refurtiva, presso una macelleria di via Roma, sempre nella stessa via è stato preso in forte attenzione un garage alleggerito di attrezzi per l’agricoltura e olio. Altri furti, spesso per paura di ritorsioni, non sono neppure denunciati. Almeno pubblicamente. Anche se, con molta probabilità, nonostante il silenzio ufficiale, ci siano inquirenti al lavoro su ogni singolo e diverso caso, come sulla serie completa di operazioni illegali.

La cronaca degli eventi, perlomeno rendendo conto e analizzando gli episodi che lasciano traccia più tangibile e, per esempio quando andarono a saccheggiare la macelleria dei Caldone, si ha a che fare con gente più disposta ad aprirsi, disegnano un lungo momento temporale che sa di ritorno solitamente al furtarello. Ma, considerando quanti furti avvengono e sono avvenuti, ovvero in considerazione dei beni tolti alla legittima proprietà del regolare possessore, potrebbe benissimo esserci una regia occulta dietro la strategia e l’offensiva avanzata.

Nunzio Festa

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