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POMARICO – “Dateci i documenti”. Fosse avvenuto in pieno giorno, il furto messo a segno la notte tra mercoledì e giovedì presso le stanze del Comune di Pomarico, i dipendenti di turno avrebbero sentito rivolgersi dai ladri questa richiesta; anche se l’imperativo in questione solitamente è avanzato da chi sta dall’altra parte. Perché la refurtiva vale circa 800 euro, ovvero proprio il peso dei soldi ricavati da corso Garibaldi per rilasciare i documenti d’identità alla cittadinanza. Più, però, le carte stesse, pronte a esser riempite. Insomma materiale per falsificazioni, alla bisogna. Poca cosa ma un bottino di qualità. E, per fortuna del Municipio, la cassaforte dell’Ufficio tributi, sicuramente più zeppa del cassetto dell’Anagrafe, ha retto l’urto degli ignoti. Visto che sono stati rintracciati dai carabinieri di Pomarico, accorsi stamattina sul posto allertati dagli amministratori comunali che hanno trovato la sopresa insieme agli impiegati pronti ad affrontare una nuova giornata di lavoro, chiari indizi d’un tentativo di scasso del forziere in dotazione dell’Ente. L’incognita più grande, al momento, che gli inquirenti dovranno sciogliere è capire come gli attori del furto sono riusciti a entrare nell’ex Convento sede del Comune. Ma l’indagine è stata appena aperta.

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