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Cassa integrazione straordinaria per un anno con riconoscimento di crisi aziendale per il porto di Gioia Tauro. La crisi dello scalo calabrese, uno dei più importanti, almeno fino a pochi anni fa, dell’intero bacino del Mediterraneo, ha trovato una prima risposta che evita il ricorso alla mobilità del personale di Mct, la società che gestisce la struttura.
Il percorso che in prospettiva dovrebbe portare anche al rilancio del porto, è stato concordato nel corso della riunione svoltasi ieri al ministero delle Infrastrutture, presieduta dal ministro Altero Matteoli ed alla quale hanno partecipato i presidenti della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, e dell’autorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, i sottosegretari Aurelio Misiti ed Antonio Gentile, rappresentanti della Mct e sindacati.
La cassa integrazione rappresenta l’intervento per l’immediato, ma per il futuro, i partecipanti alla riunione hanno deciso di puntare sull’Accordo di programma quadro finalizzato alla nascita di un polo logistico intermodale e ad un maggior coinvolgimento della Msc, soprattutto ora che la Maersk ha deciso di abbandonare Gioia Tauro.
Una decisione che, unita alla perdità di competitività dello scalo, ha portato ad un aumento del differenziale tra costi e ricavi arrivato al 37%. Per ottenere questo risultato è sceso in campo Scopelliti che domani incontrerà il numero uno della Msc, Gianluigi Aponte.
«Inoltre – ha spiegato Scopelliti – abbiamo chiesto il riconoscimento di ‘area di crisì e il coinvolgimento di Invitalia per mettere a punto un progetto di investimento finalizzato ad attrarre nuove imprese». Intanto, l’intesa messa a punto per l’immediato è stata valutata da Matteoli come «un primo passo significativo che evita le procedure di mobilità e che apre un percorso condiviso per rilanciare l’attività dell’importante scalo».
Di tutt’altro avviso l’ex presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, secondo il quale la cassa integrazione «purtroppo significa di fatto la fine del Porto che abbiamo immaginato e che sinora ha lavorato». Positiva, invece, la valutazione del segretario nazionale della Fit-Cisl Pasquale Paniccia, a giudizio del quale è stato raggiunto «un primo significativo accordo per i lavoratori che evita le procedure». Segno questo, per il sottosegretario Gentile, che Gioia Tauro «è diventata una priorità per il governo».
Nel corso della riunione romana, secondo quanto riferito da fonti sindacali, non sono mancate le critiche di Matteoli e Scopelliti alla Mct, dopo che gli stessi sindacati hanno annunciato che il porto sarebbe stato chiuso dalle 19 di ieri per mancanza di navi. La società, tramite la casa madre Contship, ha reso noto che per oggi è previsto l’arrivo a Gioia Tauro di cinque portacontainer, ma i sindacati continuano a parlare di diversi lavoratori messi in ferie.

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