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CROTONE – Aveva accumulato in casa oltre due tonnellate di corrispondenza che avrebbe dovuto consegnare. E’ l’incredibile scoperta fatta dai carabinieri della Stazione di Santa Severina, nel crotonese, che hanno denunciato in stato di libertà un uomo, G.C., 34 anni, portalettere in servizio nell’ufficio postale di Santa Severina, nel crotonese. Durante una perquisizione nel suo domicilio è stata rinvenuta l’abnorme quantità di corrispondenza mai recapitata. 

Da diverso tempo il comandante della Stazione, maresciallo capo Cefalo, registrava le lamentele dei cittadinie che segnalavano ritardi inspiegabili nella ricezione della corrispondenza o di non vedersi recapitare da mesi alcuna lettera. È iniziata quindi un’indagine, con l’acquisizione di informazioni e monitoraggio del sistema di smistamento e consegna della corrispondenza. Tutto sembrava essere in regola, dallo smistamento nell’Ufficio zonale della vicina Rocca di Neto fino a quello di Santa Severina ed Altilia. L’attenzione degli investigatori si è soffermata quindi sull’ultimo anello della catena di smistamento della posta, ovvero il portalettere del paese. Giovane, nato al Nord ma residente in paese, doveva essere lui a nascondere qualcosa. I carabinieri così hanno cominciato ad osservarne gli spostamenti nell’arco della sua giornata lavorativa, notando che l’uomo, dopo aver prelevato ingenti quantità di posta dall’ufficio di Rocca di Neto, tornava a casa dove rimaneva per lunghe ore, per poi uscirvi senza i plichi postali.

 Da qui la decisione di effettuare una perquisizione domiciliare alla prime luci dell’alba. Nell’appartamento c’erano alcuni cestelli delle Poste Italiane, con dentro numerose lettere datate anche da settimane. A quel punto il portalettere ha addotto come motivo un’indisposizione di salute che negli ultimi giorni gli avrebbe impedito la regolare consegna delle lettere. Tuttavia quando i Carabinieri hanno preteso di perquisire anche il box-cantina dove è stata rinvenuta una quantità indescrivibile di corrispondenza accatastata. A quel punto l’uomo ha ammesso le sue colpe. Ma non era ancora finita. Il comandante di Stazione ha controllato anche il garage dell’abitazione materna dell’uomo, dove c’era un carrello da traino stradale stracolmo di posta, oltre ad altri ulteriori scatoloni con dentro la più svariata corrispondenza. 

L’uomo, mancando tecnicamente la flagranza di reato, veniva denunciato quindi in stato di libertà per peculato, interruzione di pubblico servizio, violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commessa da persona addetta al servizio delle Poste e sostituzione di persona. Tra i vari pacchi ve ne erano diversi con lettere già aperte, per cui si è aggiunta anche l’accusa di rivelazione di contenuto di corrispondenza. Centinaia di cittadini hanno avuto problemi nel pagare bollette, cartelle esattoriali, che hanno ricevuto in ritardo o aspettano ancora importanti comunicazioni da parte della Pubblica Amministrazione. Di particolare rilevanza il caso di una signora che aspettava, invano, il referto medico per una grave patologia riscontrata dalle strutture ospedaliere. La direzione delle Poste Italiane, sottolineano i carabinieri, ha garantito una importante collaborazione nel cercare di smaltire nel giro di pochi giorni lo smistamento di tutta la posta arretrata: alcuni dipendenti infatti in questi giorni affiancheranno in qualità di ausiliari di polizia giudiziaria, i militari per catalogare le migliaia di lettere da restituire agli aventi diritto.

 

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