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Scoperte dopo l’installazione nelle aule delle telecamere da parte dei carabinieri nella scuola “Il Delfino”: schiaffetti, pizzicotti, toni duri e, quando non bastava, il piccolo veniva scaraventato a terra di fronte ai compagni

POTENZA – Se un bambino creava problemi, veniva messo a posto con le vecchie maniere. Schiaffetti, pizzicotti, toni duri e, quando non bastava, il piccolo veniva scaraventato a terra di fronte ai compagni.

È quello che accadeva nella classe di 3 maestre della scuola materna “Il Delfino” di Potenza, scoperte dopo l’installazione nelle aule delle telecamere da parte dei carabinieri e sospese: nei video spinte, schiaffi, pizzichi e insulti agli allievi della scuola «Il Delfino». 

Episodi terribili e bimbi impauriti, vessazioni che secondo il giudice erano sistematiche.

I PRECEDENTI DI LAVELLO E ATELLA Provengono da Atella e Lavello gli ultimi due casi di maltrattamenti su bambini in Basilicata, da parte di maestre, finiti in un’aula giudiziaria. A maggio di fronte al gup di Potenza sono comparse due maestre di Lavello, che secondo i pm di Potenza, in almeno un paio di occasioni, avrebbero insultato e schiaffeggiato i bambini della loro classe. A denunciare l’accaduto è stata una dipendente dello stesso asilo e un genitore, che hanno raccontato ai militari della locale stazione dei carabinieri di aver sentito le 2 maestre alzare la voce molto più del dovuto e assumere atteggiamenti violenti con i bambini. Per loro il processo è iniziato anche se le telecamere installate dagli investigatori «dall’autunno 2012 a dicembre 2013» non hanno confermato il contenuto delle denunce. 

Più grave il caso di Atella, dove invece dalle telecamere emersero in maniera nitida gli abusi di due maestre, che a marzo del 2015 sono finite ai domiciliari. Per loro è già arrivato anche il rinvio a giudizio, sempre a Potenza, e nel dibattimento sono stati già sentiti i primi testimoni, inclusi i genitori di alcuni dei bambini che erano stati affidati loro.

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