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Venerdì 28 ottobre davanti al tribunale di Paola (Cs), si svolgerà un sit-in promosso da un cartello di associazioni. La protesta, in occasione della nuova udienza del processo penale a carico di 13 imputati tra responsabili e dirigenti della Marlane Marzotto di Praia a Mare coinvolti nell’inchiesta sulla morte per tumore di una cinquantina di dipendenti dell’ex stabilimento tessile dismesso nel 2004. L’iniziativa è promossa dalle associazioni coordinamento Calabria Slai-Cobas, Osservatorio nazionale amianto, Rete Difesa Territorio «Franco Nisticò», Csoa Rialzo Cosenza, Associazione culturale Skatakatascia Francavilla, Movimento Ambientalista del Tirreno, Acssa di Montalto Uffugo e Arci di Paola.
«Quello che è accaduto alla Marlane di Praia a Mare nei decenni passati – è scritto in un comunicato delle associazioni – è cosa nota. Sia alle tante famiglie deflagrate nei sentimenti da malattie e morti dolorose. Sia alle persone comuni, ai comitati, alle associazioni, che da anni denunciano più di cento casi di decessi per tumore. Perchè quella era e continua ad essere, la fabbrica dei veleni. Il luogo in cui non veniva osservata alcuna normativa in materia di tutela della salute dei lavoratori».
«La fabbrica di un ‘generoso’ Conte – prosegue la note – acquistata, rivenduta, cancellata dalla migliore manifattura ricattatrice italiana. Una storia avvelenata. Quello che accade oggi in merito al Processo ‘Marlane’ nel quale sono indagati 13 imputati per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, disastro ambientale, serve a mantenere aperte le amare ferite e ad alimentare il drammatico stato d’animo dei parenti delle vittime».

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