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Nessun taglio ai pranzi, alle colazioni o alle cene oltre l’orario di lavoro con consiglieri e assessori regionali, in compagnia di istituzioni. A pagare saranno i contribuenti in Calabria. Quanto prevedeva il precedente regolamento contabile del consiglio regionale è contenuto anche nel nuovo regolamento approvato in consiglio regionale. I tagli alla politica si, ma non per le spese di rappresentanza. L’articolo 36 (del nuovo regolamento) approvato in aula infatti recita che «sono da ritenersi spese di rappresentanza le spese funzionali all’immagine esterna del consiglio regionale, inerenti ai fini istituzionali e rappresentativi del consiglio».
Le spese di rappresentanza consistono nelle forme di ospitalità o atti di cortesia di valore simbolico, forme di ristoro (pranzi, colazioni, cene) finalizzate alla prosecuzione dei lavori oltre il normale orario, in occasioni di riunioni con soggetti esterni all’amministrazione. E comportano una spesa rimborsabile anche i lutti. Il nuovo regolamento infatti recita: «Spese di rappresentanza sono anche quelle che riguardano forme di partecipazione, secondo gli usi, ad eventi luttuosi che colpiscano rappresentanti dell’amministrazione regionale o altre amministrazioni pubbliche o soggetti comunque collegati, in ragione della carica o dell’ufficio, ai fini istituzionali». Tra i costi di rappresentanze, anche i contributi ad iniziative promosse da soggetti esterni, associazioni ed enti pubblici non economici.
Il nuovo regolamento inoltre prevede che a decidere una variazione di bilancio del consiglio regionale non è più l’organo politico, ma quello burocratico o meglio il segretario generale: recita così l’articolo 18 del nuovo regolamento. In aula a farlo notare è stato il consigliere regionale, del Pd, Demetrio Battaglia che aggiunge: «In questo modo manca il controllo politico, anche quello dell’ufficio di presidenza e mi pare inaudito». Fatto sta che il regolamento ha superato l’esame dell’aula, senza neanche dibattito.
Riguardo invece ai costi della politica, annunciati, ma non ancora decisi, il segretario nazionale del Nuovo Psi, Nicola Carnovale fa notare: «È del tutto singolare che una giornata che doveva essere campale (il riferimento è al consiglio regionale) per i tagli sarà piuttosto ricordata come la data dell’ennesima costituzione di un società in house per l’archeologia, in attesa di quella per i beni architettonici, per i beni artistici e di chissà quale altra, e per la delega all’Ufficio di Presidenza per il conferimento di nuovi incarichi negli enti regionali, con uno svuotamento del ruolo e delle prerogative della stessa assemblea solo per comode esigenze di lottizzazione».
La discussione è rinviata al prossimo consiglio, alla fine del mese d’agosto.

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