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LUZZI (CS) – Girovagava tranquillamente ancora all’interno del cimitero di Luzzi, in provincia di Cosenza, il caprone che ha aggredito un anziano davanti alla tomba dei suoi cari. L’animale è stato intercettato e preso – è il caso di dire “per le corna” – da tre persone che volontariamente si erano messe sulle sue tracce. E’ avvenuto qualche ora più tardi dell’insolito episodio che è costato dieci giorni di prognosi per il malcapitato pensionato luzzese. In realtà non si trattava di un montone, bensì di un grosso caprone dalle corna lunghe forse una trentina di centimetri. 

L’animale, chiamato volgarmente “zimmaro”, probabilmente allontanatosi da qualche gruppo di capre e pecore che solitamente pascolano nelle campagne circostanti il camposanto, si era introdotto all’interno della vasta area cimiteriale cui si accede attraverso quattro ingressi. 

Un simile episodio era accaduto lo scorso anno quando ad essere aggredite da un altro caprone, tra i vialetti del mesto luogo, furono alcune donne che si presero, fortunatamente, solo un gran spavento. A differenza, appunto, dell’anziano che mercoledì mattina si era recato al cimitero insieme alla moglie per far visita ai propri cari e che ha dovuto fare i conti con l’inferocito “zimmaro” che, all’improvviso, mentre la moglie si era recata alla fontana per riempire l’acqua per i fiori, lo ha assalito. 

Per l’uomo sono stati momenti di paura. Per un attimo ha pensato al peggio. Poi, però, nonostante il forte dolore causato dalle ferite alle gambe, ha provato a reagire e ad affrontare l’animale afferrandolo per le corna e, quindi, ad allontanarlo. Nel frattempo ha gridato aiuto. Così come ha fatto la moglie appena sentite le urla del marito.
Per fortuna, in quel momento, all’interno del mesto luogo c’era un’altra persona che, avvertite le grida dell’anziano, si è subito precipitato in suo soccorso. Accompagnato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Annunziata, al malcapitato i sanitari hanno riscontrato ferite e contusioni alle gambe, con una prognosi di dieci giorni. Adesso è a casa, dove gli è stato consigliato riposo assoluto nel frattempo che si riassorbono gli ematomi e le contusioni riportati agli arti inferiori. 

Una spiacevole e insolita avventura che l’anziano luzzese difficilmente riuscirà a dimenticare, ma che certamente servirà da monito affinché fatti del genere non si ripetano in futuro e la gente che frequenta, anche ogni giorno, il luogo dove riposano i defunti possa farlo in sicurezza e tranquillità. Anche se i diversi ingressi del cimitero e la sua vicinanza alla campagna, non rendono facile controllare la zona nel migliore dei modi possibili. 

Per il caprone, invece, la prima pagina del giornale ed una bella foto su Facebook assieme ai tre amici che lo hanno domato e afferrato “per le corna”.

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