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REGGIO CALABRIA – In Piemonte è stato arrestato il boss della ‘ndrangheta Sebastiano Strangio, 38 anni, di San Luca. Era Latitante dal 2007. È stato arrestato dalla squadra mobile di Reggio Calabria, insieme a quella di Alessandria, coordinate dal servizio centrale operativo della polizia. È il fratello di Maria Strangio, uccisa nella strage di Natale del 2006. L’uccisione di Maria Strangio nel Natale 2006 dette origine alla faida di San Luca tra le famiglie Nirta Strangio e il cartello Pelle Vottari culminata con la strage di Duisburg in Germania. Sebastiano Strangio era ricercato per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio e estorsione. Il provvedimento di cattura è stato emesso dalla Dda di Reggio Calabria.

Strangio è stato arrestato a Castelnuovo Scrivia. La polizia, che stava osservando i suoi movimenti da alcuni giorni, lo ha bloccato all’uscita di un bar, dove aveva appena consumato un caffè. Agli agenti ha fornito una patente falsa, ma quando è arrivato negli ufficio della Questura ha ammesso la sua identità: «Sì – ha detto – sono Strangio». Il boss latitante non era armato.
La polizia mantiene però il massimo riserbo sui particolari che hanno portato alla sua cattura. Le indagini, infatti, sono ancora in corso.   In particolare, gli investigatori di Reggio Calabria e di Alessandria, coordinati dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, vogliono far luce sulla rete di appoggi che ha permesso al latitante di nascondersi per tutti questi anni.   Strangio, che aveva un obbligo di soggiorno ed era sorvegliato speciale, si era reso irreperibile subito dopo la cosiddetta strage di Natale, l’agguato di San Luca nel quale il 25 dicembre 2006 venne uccisa la sorella Maria e vennero feriti alcuni suoi parenti.   Proprio la scomparsa di Maria, evento eccezionale in contesti di ‘ndrangheta in cui le donne sono protette da un alone di sacralità, causò la reazione della cosca Nirta-Strangio, che culminò nella Strage di Duisburg del Ferragosto 2007. Per quest’ultimo episodio, però, Sebastiano Strangio venne assolto sia dall’accusa di omicidio che da quella di associazione mafiosa. Era infatti ricercato per una condanna di un anno per essersi sottratto agli obblighi della sorveglianza speciale. Le attività investigative sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, nelle persone del procuratore Federico Cafiero De Raho e del suo aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto Francesco Tedesco. Sebastiano Strangio, 38enne nato a Locri e residente a San Luca, appartiene alla omonima famiglia di ‘ndrangheta San Luca, alleata coi Nirta e contrapposta al clan Pelle-Vottari. 
I COMMENTI. Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, si è congratulata con il Vice Capo della Polizia vicario, Alessandro Marangoni, per l’operazione eseguita dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e di Alessandria, dal servizio Centrale Operativo della Polizia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che ha portato all’arresto di Sebastiano Strangio, elemento di spicco della potente cosca Nirta-Strangio di San Luca e latitante dal 2007. «Voglio ringraziare le Forze dell’ordine e la Magistratura – ha sottolineato Cancellieri – per l’arresto di un pericoloso latitante come Sebastiano Strangio che segna una fase importante di una più ampia azione di contrasto avviata nei confronti di pericolosi cartelli criminali della ‘ndrangheta calabrese».
Il vicecapo vicario della Polizia Alessandro Marangoni si è congratulato con i questori di Reggio Calabria ed Alessandria e con il direttore del Servizio centrale operativo per il «brillante arresto» di Sebastiano Strangio
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