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CATANZARO – Interessa anche la Calabria l’ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse (che integra ed estende quelli diffusi nei giorni scorsi) diffuso, sulle basi delle previsioni del tempo, dal dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le regioni coinvolte. Secondo le previsioni, i temporali continueranno ancora ad interessare nelle prossime ore le nostre regioni centro-meridionali, più spiccatamente i settori tirrenici peninsulari. La Protezione civile avverte che “i fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche”. L’avviso prevede “dalla sera di oggi, il persistere di precipitazioni a carattere di rovescio o temporale su Lazio, Campania, Basilicata e Calabria, in particolare lungo i settori tirrenici. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento”.

Sulla base dei fenomeni già in atto e di quelli previsti, è stata valutata per domani “criticità arancione” per rischio idrogeologico localizzato sui settori tirrenici della Calabria oltre che sulla Campania, parte della Basilicata e sui settori tirrenici del Lazio. Criticità gialla per rischio idraulico “sulle pianure di Modena e Reggio Emilia e per rischio idrogeologico su Umbria, settori tirrenici meridionali della Toscana, parte delle Marche e del Lazio, Abruzzo e Molise, parte della Puglia e della Basilicata, settori ionici della Calabria, Sicilia nord-orientale e Sardegna occidentale”.

Sul versante delle temperature, secondo le previsioni elaborate dal sito iLMeteo.it, “dall’8 dicembre inizieranno a fare il loro ingresso in Italia venti più freschi dai quadranti orientali che puliranno il cielo su gran parte delle regioni, ma bisognerà fare attenzione in serata poiché aria gelida dal nord Europa raggiungerà la nostra penisola, entrando sia dalla porta della Bora che dal Rodano. Si formerà una bassa pressione sul Mar Ligure, con venti freddi ed impetuosi da Nord/Nordest. Nella notte tra lunedì e martedì, e poi martedì, pioggia e neve in Liguria ed Emilia occidentale a quote sopra i 400 metri; pioggia e neve su regioni adriatiche, Sardegna, Calabria, Puglia con quota neve sopra i 600/800 metri”.

Intanto è arrivata la notizia che in Italia il 2014 è l’anno più caldo dal 1800. La percezione diffusa di un autunno eccezionalmente mite e i segnali giunti a livello locale, per esempio le difficoltà nell’apertura delle stazioni sciistiche montane, sono confermati dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) di Bologna. Con il mese di novembre, anch’esso il più caldo degli ultimi 200 anni, si è chiuso l’anno meteorologico che ha segnato un record assoluto, superando addirittura il 2003 e confermando una tendenza che segna in modo quasi continuo il nuovo millennio.

 

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