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MATERA – Matera ha bisogno di recuperare il teatro Duni”. La posizione comune, (era difficile del resto pensare il contrario), dei sei candidati a sindaco della città porta in questa direzione così come il lavorìo e lo sforzo di energie delle prossime settimane si dovrà concentrare sulla possibilità di avviare con un organismo, una fondazione pubblico-privata, un percorso che riesca ad intervenire per recuperare la struttura e ridare un teatro alla città. 

Molti restano gli interrogativi sull’incedere di questo binomio pubblico-privato. Come articolare però l’impegno del pubblico e quanto vincolarlo alla volontà di investimento del privato sono domande che rimangono senza risposta. Il pubblico potrebbe avere delle risorse ma i 7 milioni destinati ai contenitori culturali (i cosiddetti ex Fas) sono immediatamente disponibili? E fino a che punto il pubblico che deve affrontare anche altre questioni sui contenitori culturali, come quella del teatro nuovo, può spingersi? Dovrebbe prima aspettare che il suo impegno si accompagni a quello di uno o più privati o dovrebbe intervenire immediatamente per rendere fruibile la struttura alla città? Ci possono essere davvero privati interessati a questo tipo di investimento? Gli interrogativi, altri ce ne sarebbero, sulla vicenda non mancano ma ieri mattina i sei candidati a sindaco hanno provato a dire la loro su questo tipo di aspetto mostrando punti di contatto e singole e diverse sottolineature sul ruolo di Matera 2019, ad esempio, o sulla capacità di investimento dei privati. Proviamo a sintetizzarle candidato per candidato.

SALVATORE ADDUCE – “E’ indubbio il valore architettonico di questa struttura che si aggiunge ad una necessità che Matera non rimanga senza un teatro. Una duplice importante che ci pone davanti all’esigenza di dover fronteggiare l’emergenza e poi pianificare il breve periodo, definendo una soluzione del teatro compatibile con le esigenze attuali. E’ indubbio che un luogo come questo anche per la sua particolarità e ubicazione rivesta un interesse anche della parte pubblica ma ci vuole che per una struttura come questa ci sia un intervento anche del privato manifesti una propria volontà anche in un periodo oggettivamente difficile per gli investimenti. In questo io credo che possa essere importante il ruolo di Matera 2019 per attrarre attenzione ed investimenti. Credo inoltre che su questa questione si possa e si debba allargare l’impegno anche oltre i semplici confini della città di Matera, ad esempio alla Regione Basilicata perchè è interesse comune dotare la città di un teatro moderno”.

FRANCO VESPE – “La cultura innalza e qualifica la risorsa sociale e dunque investimenti in questo settore sono fondamentali. Noi dobbiamo subito provvedere a salvare il Duni che è un avamposto culturale e che richiede immediati finanziamenti, vanno subito recuperati insieme alla necessità (che ritengo difficile a livello lucano) di mecenati privati e possano accompagnare questo tipo di investimenti”.

ANGELO TORTORELLI – “Io non credo che possano bastare due milioni per fare l’intervento che serve per il Duni ma che siano 6-8 o 10 è importante che quell’intervento sia in grado di definire una trasformazione del teatro che potrebbe ampliare, ad esempio, i propri spettatori fino a quota 1600 o essere destinato in parte anche come sala congressuale per alcune situazioni. Fatti questi interventi io posso affermare che ci sono imprenditori, anche locali, pronti ad affrontare un simile investimento e Matera 2019 in questo certamente ci aiuta perchè costituisce una spinta verso quest’investimento”. 

RAFFAELLO DE RUGGIERI – “In questo teatro mi sento a casa, ho visto costruire e realizzare questo palazzo. Ho avuto anche il piacere di conoscere l’architetto Ettore Stella. Credo che la soluzione migliore sia quella che porta alla nascita di una fondazione di scopo che possa agire senza i vincoli del pubblico e l’avvio di una sorta di rimodulazione gestionale in maniera tale da consentire l’esplosione in questo teatro di attività e iniziative che lo valorizzino adeguamente”.

ANTONIO CAPPIELLO – “Io credo che si debba investire su questo luogo, se ci sono delle risorse disponibili vanno utilizzate per il recupero di questo teatro e non per costruirne di nuovi. Ricordo di aver parlato con Fiorella Mannoia quando ha tenuto un concerto qui a Matera e mi ha sottolineato con entusiasmo di trovarsi in un posto mai visto altrove. Noi abbiamo bisogno di utilizzare alcuni dei nostri luoghi come il Castello, ricordo per esempio il concerto di Baglioni per il quale mi sono impegnato direttamente, per tenere questo tipo di eventi di primissimo piano”.

ANTONIO MATERDOMINI – “Io voglio dire innanzitutto che non si possono affrontare le questioni come questa o come per esempio al discarica quando siamo già in piena emergenza. A noi serve una soluzione programmata per il lungo e il lunghissimo periodo, una soluzione che sia anche trasparente e che permetta con una gestione oculata dell’Amministrazione di poter stornare quei fondi in attivo del bilancio per questo tipo di intervento sulla cultura. Abbiamo esempi di Comuni governati dal Movimento 5 stelle che hanno ribaltato i propri conti e ora possono destinare parte delle somme recuperate ad altre priorità”.

 

 

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