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MONTALTO UFFUGO – Saracinesche abbassate e tutti fuori a far sentire alta la voce della protesta. Primo giorno di sciopero, oggi, dei dipendenti dell’Emmezeta, il centro commerciale vicino allo svincolo A3 Rose-Montalto. Novanta lavoratori che vedono a rischio il loro futuro e quello delle loro famiglie. Alla base dell’incertezza il mancato accordo tra l’azienda e la società proprietaria dell’immobile, un inghippo che rischia di far definitivamente chiudere i battenti a un’attività «che è in attivo, da noi i clienti vengono e comprano, lo verifichiamo noi ogni giorno e lo certificano i dati» come hanno ripetuto i lavoratori durante la protesta. Tamburi, cori da stadio, megafoni per cercare di smuovere le acque. «Solo il sindaco di Montalto Uffugo si è fatto vivo insieme a Franco Corbelli. Possibile che a nessuna istituzione interessa la sopravvivenza di 90 famiglie e di salvare un’attività che comunque produce reddito?». La mobilità di questi lavoratori è iniziata lo scorso 9 luglio mentre la Cassa integrazione scadrà il 30 settembre. Nessuno vuole rassegnarsi ma occorre un intervento che cambi la prospettiva delle cose

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