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CARO direttore,
resto sempre più esterrefatto dalle sue considerazioni sulla destra italiana e lucana, alla quale mi onoro di appartenere e che con grande sacrificio, quotidianamente, stiamo cercando di ricostruire in un’ottica nuova, partendo dai valori che ci appartengono per cultura e per storia, ma spogliandoci da posizioni che possano essere intese di tipo estremistico.
E resto esterrefatto perché davvero non comprendo come si può mischiare un aspetto lavorativo e di mitigazione della miseria lucana dovuta alla disoccupazione, riferendoci ai 250 lavoratori siciliani impiegati al centro oli di Viggiano, con un aspetto che lei, più o meno velatamente, vuol far passare per discriminatorio razziale.
Ricordo ancora una volta a lei e ai suoi tanti lettori, che ripudio ogni forma di discriminazione razziale, sessuale e religiosa. E con me tutti coloro che stanno edificando il centrodestra del 2015, che io amo definire di buonsenso.
Quindi, per quanto mi riguarda, privilegiare i giovani disoccupati lucani nel centro oli Eni di Viggiano, e in ogni altro ambito legato alle estrazioni petrolifere, non è una questione di razza o etnia, né tanto meno di porre limiti di confine, ma piuttosto è privilegiare e tutelare dapprima chi paga a caro prezzo e sulla propria pelle, di qualunque colore essa sia, lo sfruttamento della nostra terra, intesa non solo come natia, ma come luogo in cui ha deciso di trascorre la propria vita e far crescere i propri figli.
Un prezzo in termini non solo di degrado ambientale e potenziale rischio, ma soprattutto pericolo per la propria salute e preclusione di sviluppo legato a volani economici differenti da quelli legati al Petrolio a al suo indotto.
Questo è tutto. E chi cerca di far passare il nostro agire politico come estremistico o intollerante o distruttivo, evidentemente lo fa o in modo strumentale, o in malafede, o perché è disinformato circa il nostro modo di essere e di pensare al futuro della Basilicata e dei lucani, prima di tutto e tutti.
Qualcuno prima di me, un tal Albert Einstein, scrisse: «Io sono responsabile di quello che dico, ma non sono responsabile di quello che gli altri capiscono».

*Consigliere Provinciale Potenza Fratelli d’Italia – AN

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