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Non sarà chiamata a deporre al processo sulle presunte violenze sessuali all’interno dell’Oasi Francescana di Cosenza la nota presentatrice e attrice svizzera Michelle Hunziker. Ieri mattina, infatti, Eugenio Bisceglia, l’avvocato difensore di Padre Fedele, aveva chiesto al presidente del tribunale di ascoltare in aula, Michelle, Ezio Greggio, Gimmy Ghione e Antonio Ricci, protagonisti del fortunato tg satirico di Canale 5 “Striscia la notizia”.
Richiesta alla quale si era associato anche l’avvocato Roberto Loscerbo, difensore di Antonio Gaudio, insieme a padre Fedele imputato per le cinque presunte violenze alla suora siciliana. Questo perchè all’indomani dei clamorosi arresti (era il gennaio del 2006) “Striscia” intervistò una rumena, che ne disse di cotte e di crude contro il frate.
Ebbene, secondo la difesa fu il tg satirico a indurre la rumena a dire quelle cose; di diverso avviso i responsabili della trasmissione, i quali dissero che fu la donna a richiedere quella intervista, rilasciata a Ghione.
Il tutto è accaduto nel corso delle ammissioni di nuove prove (articolo 507), fase che suggella la chiusura dell’istruttoria dibattimentale. Il presidente Gallo ha però accontentato la difesa in merito all’ammissione di altre prove, tra cui gli incartamenti relativi alla proposta di nomina a vescovo di padre Fedele, di una serie di tabulati telefonici relativi ai contatti telefonici tra il frate e la suora nel periodo delle presunte violenze, alcune attestazioni (tra cui una firmata dall’ex presidente della Regione Giuseppe Chiaravalloti) sul buon operato del religioso in materia di assistenza ai bisognosi e una sit (sommaria informazione testimoniale) relativa alle dichiarazioni rilasciate da due stretti parenti di un teste che, ascoltato in aula, scagionò padre Fedele da una delle violenze. Disse cioè di aver preso parte ad un messa officiata dal religioso proprio il pomeriggio in cui si sarebbe consumato l’abuso:
Nel corso dell’udienza, e in riferimento alle presunte violenze del 4 e 23 aprile del 2005, il tribunale ha disposto d’ufficio una perizia farmacologia nominando come perito il professore Gioacchino Calapai, che verrà rivestito dell’incarico all’udienza del prossimo 18 maggio. Con ogni probabilità gli sarà chiesto se esistono farmaci che annullano le capacità reattive delle persone. In sede di denuncia, infatti, la suora, disse di essere stata costretta, dagli attuali imputati, ad assumere dei farmaci, che l’avrebbero resa completamente succube dei suoi presunti violentatori. Lo stesso tribunale ha quindi fissato la data ultima del processo, ossia il prossimo 10 luglio.

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