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REGGIO CALABRIA – La commissione per l’elaborazione di proposte normative sulla lotta alla criminalità organizzata voluta dal premier Matteo Renzi e presieduta da Nicola Gratteri ha presentato lunedì scorso il primo blocco di riforme. Lo ha reso noto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, a Firenze a margine di un convegno sull’usura tenutosi all’università.

«Ci siamo dati delle regole. In tutte le modifiche che abbiamo apportato – ha spiegato Gratteri – l’obiettivo era di non abbassare di un millimetro il livello di garanzia dell’indagato/imputato». 

Rispetto ai temi specifici, però, Gratteri ha spiegato alcune caratteristiche del piano: «La pena per usura è ridicola. Col sistema giudiziario attuale un usuraio sta in carcere non più di due anni, sostanzialmente il tempo del processo di primo grado. E metà del tempo lo trascorre agli arresti domiciliari» mentre invece «andrebbero alzate le pene». 

«Con condanne basse», o con provvedimenti «come gli “svuota-carceri” si diminuisce di credibilità» e «ciò è diseducativo», ha anche detto Gratteri nel suo intervento: perciò, ha sottolineato, «servono modifiche tali per cui non sia conveniente fare il reato di usura». Invece «l’usuraio, sapendo che male che gli vada rimaner in
carcere non più di due anni, è indotto a trasgredire la legge».

Gratteri ha sottolineato anche che «la ‘ndrangheta vuol comprare ciò che è in vendita da Roma in su», in particolare «lo vediamo nel campo della grande distribuzione commerciale e della gastronomia». 

 

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