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Sgominata questa mattina un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione operante tra Cosenza e Brindisi. Arrestate otto persone ritenute, a diverso titolo, responsabili di aver promosso una stabile associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Tre di loro sono finite in carcere: Andrea Zonno, 45 anni, e sua moglie Annamaria Casamassima, 44 anni, nonchè la madre della donna, Rosa Barbaro, 64 anni, tutti di Brindisi.
In Calabria operava la Barbaro, che aveva trovato in Domenico Polito, 79 anni, il factotum e manutentore delle diverse case di appuntamento, a Cosenza, Lamezia Terme e Lecce.
Quest’ultimo è finito ai domiciliari, così come 4 incensurati. Si tratta di C.E., 51 anni, cotitolare dell’Agenzia Immobiliare «Solo Affitti» di Rende, posta in sequestro preventivo, P.A., 36 anni, contitolare della «Agenzia Studio Casa Immobiliare di Lamezia Terme», Z.M., 35 anni, Agente Immobiliare di Lecce, e P.N, 42 anni, impiegato nell’amministrazione di un’azienda di Cosenza e proprietario di un appartamento affittato alle prostitute.
Vista la crisi del mercato degli affitti, gli agenti immobiliari avevano evidentemente accettato di occuparsi della locazione degli appartamenti dove si effettuava il meretricio.
Le ragazze utilizzate nel fiorente traffico erano tutte italiane e sudamericane e prendevano tra i 70 e i 100 euro a prestazione. Innumerevoli gli annunci di «massaggi» che gli investigatori hanno reperito sui quotidiani locali e che venivano utilizzati come esca per i clienti. Le indagini sono partite da un esposto presentato dai condomini di un fabbricato di Rende (Cosenza), stanchi del continuo via vai dei clienti delle lucciole.
Si erano anche lamentati con il padrone di casa, che risulta tra gli arrestati ai domiciliari, ma questi avrebbe risposto che con quell’affitto guadagnava il triplo del normale e che pertanto non voleva rinunciare al denaro, come raccontato in conferenza stampa dal capo della Squadra Mobile di Cosenza, Fabio Ciccimarra. Dalle intercettazioni effettuate, si è scoperto che Domenico Polito, che ha precedenti per truffa, era incaricato non solo della manutenzione degli appartamenti, ma anche dell’accompagnamento e vettovagliamento delle ragazze, alle quali forniva anche telefoni da utilizzare solo per comunicazioni urgenti. Inoltre li riforniva anche di carte ricaricabili poste pay, su cui effettuare i versamenti a favore degli organizzatori del meretricio. In tutto la Procura della Repubblica di Cosenza ha indagato 10 persone. Le indagini sono ancora in corso, perchè dalle intercettazioni si sarebbe scoperto che altre case di appuntamento erano in via di allestimento.

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