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PRIMA la scomunica del Papa nei confronti dei mafiosi (GUARDA IL VIDEO), poi la processione della Madonna che rende omaggio al boss della ‘ndrangheta (LEGGI), quindi un nuovo caso che coinvolgerebbe alcuni detenuti, tra i quali molti calabresi, che non avrebbero voluto partecipare alla Messa per protestare contro le parole del Pontefice. Un caso che si tinge di giallo. In una prima dichiarazione a Radio Vaticana monsignore Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso, ha riportato la rabbia dei detenuti per la scomunica. In una successiva dichiarazione, però, l’arcivescovo ha gettato acqua sul fuoco, sostenendo all’Adnkronos che «non c’è stata nessuna rivolta: i detenuti sono persone serie».

Ma le parole del Papa contro gli esponenti della malavita hanno scatenato veramente una reazione. Secondo quanto è stato ricostruito, infatti, i detenuti del carcere di Larino, in provincia di Campobasso, si sono ribellati e dicono di non voler più prendere parte alla Messa. Sarebbero soprattutto i detenuti legati alla ‘ndrangheta, contrariati dalla scomunica del Papa.

«È una cosa sorprendente che conferma quanto il Papa parlando, incida nelle coscienze», commenta l’arcivescovo di Campobasso Bregantini, secondo cui la Sezione
di alta sicurezza del carcere di Larino, quasi 200 persone, si è messa in ribellione: «Se siamo scomunicati – avrebbero detto i detenuti, secondo quanto riferisce il sacerdote – a Messa non vale la pena andarci».
«Ne hanno parlato con il cappellano; quest’ultimo questa mattina – riferisce ancora Bregantini – ha invitato il vescovo al carcere per parlare e spiegare il senso dell’intervento del Papa. Questo dimostra come non sia vero che dire certe cose, sia clericalismo; in realtà le parole del Papa, come quelle della Chiesa e di Gesù Cristo, hanno sempre una valenza etica che diventa poi sempre culturale ed economica, quindi con grandi riflessi politici».

Sulla vicenda è intervenuto l’ispettore capo della polizia penitenziaria del carcere di Larino, Nicola Di Michele, che ha ridotto la portata della vicenda: «Il parroco del carcere ha chiesto al vescovo di Termoli-Larino, monsignor De Luca, di spiegare ai detenuti, nel corso della Messa di oggi, il significato della scomunica del Papa per i mafiosi, a quanto mi risulta non c’è nessuna ribellione, nessuna protesta». 

«Questa mattina la messa era affollata. Il vescovo – ha aggiunto – è venuto per celebrare una cresima e il parroco gli ha chiesto di cogliere l’occasione. Da noi la messa si celebra solo la domenica». Quello di Larino, spiega Di Michele, «è un carcere modello, se i nostri detenuti decidono di prendere iniziative usano sempre scrivere una lettera alla direzione».

 

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