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Franco Gabrielli, Capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, ha effettuato oggi un sopralluogo a Cavallerizzo di Cerzeto (CS), il borgo distrutto da una frana nel marzo del 2005 dove, ha dichiarato: «Ho visto una grande realizzazione fatta dallo Stato». «La realtà è questa, ma rispetto le opinioni di chi non è d’accordo», ha detto, visto che una decina di persone lo ha contestato, affermando che non c’era bisogno di costruire nuove case ma bastava restaurare il vecchio borgo.
«Se mi trovate un posto dove tutte le persone sono d’accordo, prometto che vado ad abitarci», ha detto Gabrielli ai cronisti. Gabrielli ha visitato il vecchio borgo e poi anche il nuovo, costruito più a valle. Le prime case sono state già consegnate e oggi ne sono state inaugurate altre, mentre ancora nel cantiere si lavora. Il taglio del nastro lo ha fatto proprio Gabrielli, che poi ha tenuto una riunione operativa alla presenza del sindaco di Cerzeto e del Prefetto di Cosenza. «Non la chiamiamo più new town, riappropriamoci del nome: questa è la nuova Cavallerizzo», ha detto Gabrielli. Presenti alcuni esperti del CNR, è stata proposta anche l’idea di fare del vecchio borgo una sorta di laboratorio all’aperto dedicato allo studio dal vivo dei movimenti franosi.
Secondo Gabrielli la delocalizzazione di Cavallerizzo, era necessaria perchè nel vecchio centro abitato, ancora oggi, permane una situazione di pericolo. Lo ha detto il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, incontrando stamattina un gruppo di abitanti di Cavallerizzo che si oppongono alla delocalizzazione. Gabrielli ha effettuato un sopralluogo nel vecchio centro abitato di Cavallerizzo e successivamente nel nuovo sito accompagnato dal prefetto, Raffaele Cannizzaro, e dal sindaco, Giuseppe Rizzo.
Secondo il capo della Protezione civile, «il pericolo di nuovi crolli nella vecchia Cavallerizzo deriva dal fatto che il movimento franoso è ancora in atto ed i rischi per la popolazione, quindi, permangono». Secondo Gabrielli, «lo Stato ha fatto tutto il suo dovere nei confronti della popolazione di Cavallerizzo, che deve essere dunque riconoscente alle istituzioni per come sono state affrontate le problematiche provocate dalla frana».

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