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«NON abbiamo una soluzione immediata ma metteremo in condizioni le Province di “reggere” fino a giugno».
Non parla di cifre il governatore Marcello Pittella – non può farlo visto che nel “barile” c’è rimasto ben poco da raschiare – sul delicato tema degli enti intermedi, ma quantomeno si prende l’impegno di sostenere nei fatti, e quindi anche economicamente, le due Province lucane. Almeno nel breve periodo.

Il presidente della giunta regionale incontrando i giornalisti ieri mattina de “Il Quotidiano”, si è dato sei mesi «per fare la battaglia – ha detto – su un tavolo nazionale. Perchè – ha aggiunto – il tema delle Province riguarda tutta l’Italia».

Probabilmente, il governatore è consapevole che c’è una situazione “caotica” per colpa del decreto Delrio.

«Una riforma a metà» ha detto senza giri di parole non risparmiando critiche su questo punto, all’amico Renzi.
Domani la questione sbarcherà sul tavolo della Conferenza delle Regioni e al primo punto all’ordine del giorno, c’è proprio quello relativo alle Province.
In Basilicata, invece, l’aria è alquanto pesante. I dipendenti continuano la loro protesta simbolica (occupazione a Potenza e un sit-in permanente a Matera), in attesa che la politica metta mano a una situazione che potrebbe esplodere da un momento all’altro.

Un piccolo passo in avanti è stato fatto con la riunione dell’osservatorio regionale che, come ha confermato lo stesso Pittella, cercherà di tracciare un percorso che possa essere risolutivo.
Ma evidentemente non basta. Nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi, in ballo restano l’erogazione dei servizi da una parte e l’occupazione dei dipendenti che dovrebbero passare sotto l’egida regionale.

Su questo ultimo punto Pittella è stato chiaro: «E’ un processo che dobbiamo accelerare» confermando di voler attingere dal fondo sociale europeo per risolvere in parti le questioni riguardanti la formazione professionale.

Intanto i dipendenti in presidio a Potenza nella giornata di ieri hanno ricevuto la visita del consigliere Vito Santarsiero. «Dalle loro parole – afferma – le legittime preoccupazioni e le legittime richieste di chiarezza. Emerge tutto intero il caos nel quale si trovano le Province, Purtroppo, i provvedimenti legislativi fuori da ogni disegno organico e senza norme attuative determinano di fatto non solo il blocco di attività istituzionalmente rilevanti come quelle nei settore della scuola, viabilità, servizi sociali e per l’impiego, ma anche una incertezza totale nei lavoratori che si sentono abbondanti al proprio destino. E’ necessario avviare un percorso di chiarezza». L’ex presidente della Provincia definisce la riforma «un vero ‘papocchio’ non degno di un Paese civile, tantomeno di un Governo che vuole seriamente riformare le Istituzioni».
Se sul piano strettamente sindacale e occupazionale l’allerta resta alta, sul piano suquisitamente politico c’è da registrare l’elezione di Nicola Valluzzi a Presidente regionale dell’Unione delle Province lucane).

Lo ha deciso all’unanimità l’assemblea dei due consigli provinciali di Potenza e Matera riunita nei giorni scorsi in seduta congiunta.
Nella carica di vice presidenti, sono stati invece eletti, con funzioni vicarie Franco di Giacomo, (presidente della Provincia di Matera) e il consigliere della Provincia di Matera, Gianluca Modarelli.

Le indicazioni emerse nel corso dell’assemblea regionale saranno rappresentate nel corso dell’assemblea nazionale in programma il prossimo 28 gennaio a Roma, «che di fatto – è spiegato in una nota dell’ufficio stampa della Provincia di Potenza – sancirà il punto di non ritorno del sistema delle Province Italiane facendo emergere le insuperabili difficoltà nella gestione di servizi e funzioni fondamentali per la vita di cittadini ed imprese lasciando migliaia di dipendenti in una condizione di totale incertezza».

 

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