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Il Consiglio di Stato ha respinto anche la prima motivazione del ricorso presenta da Angelo D’Agostino contro l’elezione alla Presidenza della Provincia di Rino Buonopane. Il sindaco di Montefalcione, candidato a Palazzo Caracciolo, aveva contestato il fatto che “nel corso dello scrutinio dei voti del presidente il seggio elettorale ha rilevato la presenza di alcune schede relative alla elezione dei consiglieri, che ha inserito nella corrispondente urna”. Di conseguenza il seggio elettorale, sospettando un possibile scambio di imbustamento in una delle 8 urne predisposte per distinguere le fasce demografiche, relativa alla elezione del Consiglio Provinciale, per verificare l’esistenza di un eventuale scambio. Il massimo organo di della giustizia amministrativa ha spiegato che “diversa – mente da quanto dedotto dall’appellante incidentale, non sussiste alcuna violazione del procedimento elettorale, avendo il seggio doverosamente salvaguardato la volontà del corpo elettorale, neutralizzando un mero errore materiale d’inserimento delle schede, ragionevolmente dipeso dall’identità cromatica tra le schede di fascia B destinate sia alla elezione del Presidente che del consiglio provinciale, dalla contestualità delle operazioni elettorali e dalla ravvicinata presenza di 8 urne. In sostanza, non vi è stata l’asserita interruzione dello scrutinio, in quanto il corretto reinserimento delle schede è avvenuto in precedenza, né vi è stata una commistione tra scrutini diversi”. Resta comunque da decidere su di un altro ricorso al Tar sempre di D’Agostino che contesta il mancato rispetto del termine di 40 giorni per l’indizio – ne delle nuove elezioni.

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