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UN dipendente “infedele” nascosto nell’ufficio addetto al pagamento degli stipendi, che per anni si è gonfiato la busta paga a scapito della Provincia di Matera di diverse migliaia di euro: 8mila soltanto questo mese. Dal 2010 ad oggi fa un “bottino” superiore ai 100mila euro, ma le indagini proseguono per gli anni precedenti e il conto sembra destinato a salire ancora.

E’ indagato a piede libero per frode informatica, Damiano Cristalli, 55enne di Matera da 34 in servizio a via Ridola.

A denunciarlo la settimana scorsa è stato un dirigente dell’ente, che ha appena avviato una verifica sulla consistenza del proprio patrimonio finanziario nell’ottica della soppressione fissata per il 31 dicembre.

Lunedì c’era stato anche l’intervento dei militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri, delegati con urgenza dalla Procura della Repubblica di Matera a perquisire ufficio e abitazione dell’uomo e a sequestrare tutti gli apparati telematici nella sua disponibilità.

Cristalli è accusato di essere intervenuto sui dati informatici della propria retribuzione, ma al momento non risulta che abbia tolto alcunché ai colleghi. Quel rivolo di denaro che finiva sul suo conto corrente sarebbe passato semplicemente inosservato, vista l’entità complessiva del capitolo di bilancio per stipendi, trattamenti di fine rapporto e quant’altro.

In base alle indagini effettuate finora dai Carabinieri risulta accertato che l’uomo, impiegato con la mansione di “istruttore amministrativo” «approfittando della propria mansione di addetto all’invio telematico alla tesoreria provinciale delle retribuzioni assegnate a tutti i dipendenti, nel mese di maggio avesse percepito uno stipendio di oltre 6.300 euro, a fronte di una retribuzione mensile spettantegli di 800-1000 euro, e che per il mese di giugno si apprestasse a farsi accreditare in banca 9.300, molto più di quanto percepiscono anche i funzionari e i dirigenti del suo ufficio».

In parallelo proseguono le verifiche della Provincia, che sono già arrivate al 2010, e anche allora avrebbero riscontrato delle “anomalie” ma di importi inferiori: circa un migliaio di euro in più ogni mese. E’ soltanto dall’anno scorso che le somme sottratte da Cristaldi avrebbero subito l’impennata  che le ha portate fino all’ultima busta paga record.

Nei giorni scorsi l’impiegato infedele sarebbe stato gia’interrogato dai carabinieri.

Sullo sfondo si ipotizza l’esistenza di una strana relazione sentimentale nata su internet, che l’avrebbe spinto a sottrarre quel denaro per “girarlo” alla sua beneamata.  

L’indagine sarà trasferita ora all’esame della Procura Distrettuale di Potenza, competente sui reati di criminalità informatica. 

L’Amministrazione provinciale ha gia’ sospeso Cristalli per un mese in via precauzionale, prima ancora di avviare un procedimento disciplinare nei suoi confronti.

 

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