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Sappiamo tutti che domenica 18 la Basilicata è stata protagonista sulle reti Rai, con due programmi che hanno fotografato bene ricchezze, potenzialità, problemi e interrogativi della nostra regione. Durante la settimana se n’è parlato un po’ ovunque: dai social networks alle redazioni, dagli uffici regionali alle direzioni di rete. Se il racconto di Linea Verde ha riscosso successo sia in termini di audience nazionale che di consenso regionale, il servizio del Kilimangiaro ha scatenato reazioni burrascose, prevedibili vista la delicatezza del tema trattato.

Inizia il senatore Margiotta, autosospeso dalla commissione di vigilanza Rai proprio per una vicenda giudiziaria relativa alle concessioni di Tempa Rossa, con un tweet al vetriolo indirizzato ad Andrea Vianello: “disinformato, disinformante, superficiale servizio, (…) ne parleremo”.

Il Presidente Pittella, indignato, rincara la dose e scrive una lettera durissima allo stesso direttore di Rai 3 ed al capostruttura del programma, in cui attacca la giornalista Stefania Battistini e rettifica, dati alla mano, che secondo gli accordi vigenti non si potrà superare la soglia di 154.000 barili (comunque quasi il doppio degli 82000 di oggi).

Sul web è bufera, fioccano articoli e lettere indignate, ma a spiccare per pacatezza e precisione è proprio un post della giornalista, che professionalmente cita le fonti ministeriali da cui ha attinto le informazioni.

I conti non tornerebbero, perché i km quadrati interessati sembrano essere di più e il limite sarebbe di 179.000 mila barili al giorno ( in base al Memorandum 2011). Com’è possibile? Due fonti attendibili hanno dati divergenti?

Il direttore di Rai 3 ha risposto con una lettera privata, in cui difende la giornalista e chiarisce che non c’era nessun intento di rappresentare in maniera volutamente negativa la Basilicata, dichiarandosi disponibile ad dare spazio a chiarimenti, mentre la trasmissione andata in onda ieri ha pacatamente preso atto della replica del presidente che fissa il limite a 154.000 barili. Ci sarebbe bisogno di ristabilire la verità, a questo punto anche utilizzando proprio il mezzo televisivo per un confronto pubblico chiarificatore.

Vorrei soffermarmi però, sulla narrazione audiovisiva che ha raccontato i nostri luoghi: la puntata record di Linea Verde ha mostrato le nostre risorse e le nostre bontà, i nostri angoli incontaminati, specie rare e prodotti esclusivi. Un quadro perfetto delle nostre potenzialità ancora non del tutto sfruttate. Ma usando le parole del conduttore del programma di Rai 1, Roversi, “c’è un altro aspetto da sottolineare: queste zone vanno preservate, qui hanno già provato a volte a farci una discarica (…) invece questo posto va tutelato”. E l’ “inkiesta del Kilimangiaro” ha cercato di mettere in luce proprio questo, ma forse è stata troppo compressa nei tempi televisivi. Ha posto, però, un interrogativo fondamentale per la nostra crescita e bisogna tenerne conto: il modello di sviluppo fondato su trivelle e turismo ha un futuro?

Il servizio ha raccontato molti problemi ambientali della nostra regione, non solo direttamente riconducibili al petrolio: dalle acque del Pertusillo al Tecnoparco della Val Basento, fino ai terreni dove non cresce più l’erba; ma le risposte a queste ed altre domande sui rischi ambientali non sono ancora esaustive.
Per chiudere, avendo visto anche “il destino capovolto” di Rai Cultura, devo riconoscere che: “Oggi Matera”, e tutta la Basilicata, “è una realtà che guarda al futuro, in cui si specchia chiunque abbia voglia di affacciarsi.” Una fotografia reale, impeccabile e piena di speranza.

In estrema sintesi, per non perdere quello che ha esibito Linea Verde, dobbiamo porci le domanda del Kilimangiaro e fare chiarezza, e poi raccontare la nostra terra come fatto da “il destino capovolto”.

 

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