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I SOLDI ci sono. Sono circa 150.000 euro e sono stati stanziati da tempo dalla Regione Basilicata.

Difficoltà “tecniche” ne hanno bloccato il trasferimento e una iniziativa nata ormai da più di un anno e mezzo attende i fondi per partire con il piglio giusto.

A dir la verità l’Enoteca Lucana nell’ultimo anno e mezzo, nonostante le oggettive difficoltà, non è stata con le mani in mano.

Grazie anche alla tenacia del presidente Paolo Montrone ha comunque organizzato delle iniziative che hanno avuto come obiettivo non solo quello di promuovere il prodotto “Aglianico”, ma anche quello di mettere in una vetrina nazionale l’intero territorio del Vulture.

E’ successo quando si è trattato di promuovere il vino nell’ambito de “I tre bicchieri del Gambero Rosso” o nella degustazione per la guida dei “vini buoni” d’Italia. Ma anche dietro agli innumerevoli riconoscimenti che arrivano per il vino del Vulture, c’è lo zampino dell’Enoteca. Una dimostrazione tangibile per quelle piccole aziende, che associandosi e lavorando con dedizione e passione, possono ottenere riconoscimenti e competere con i grandi vini. L

’Aglianico del resto è unanimamente riconosciuto come un vino di qualità «che – ha detto il presidente – va opportunamente pubblicizzato, utilizzando idonei canali di comunicazione».

Montrone, dal canto suo, non punta il dito contro nessuno. E’ cambiato il governo regionale nei mesi scorsi e questo ha ritardato la messa in moto della struttura.

«Siamo in attesa che si muova qualcosa. Ho avuto rassicurazioni da più parti, ma allo stato attuale ancora non c’è stato nulla di concreto».

I soldi – che giacciono da tempo nelle casse regionali – servono non solo per avviare su larga scala le attività dell’Enoteca, ma anche per ristrutturare la sede che per quanto ubicata in un luogo storico di Venosa, necessita di interventi urgenti.

«Io mi auguro – ha aggiunto Montrone – che la situazione si sblocchi nel breve periodo. Non c’è più tempo da perdere». Il presidente sa quanto può dare una struttura com l’Enoteca regionale per far fare al prodotto “Aglianico” un salto di qualità.

«Il problema che ho riscontrato negli ultimi tempi – ha ripreso – è che il nostro prodotto è poco conosciuto. L’Enoteca può incidere su questo aspetto ma servono le risorse. Questa iniziativa – ha aggiunto – è stata fortemente voluta dalla Regione ed è il tempo favorevole per farla funzionare. Altrimenti – avverte – rischia di essere un buco nell’acqua».

Gli obiettivi principali della Enoteca Regionale, che ha sede nel castello Pirro del Balzo, sono stati individuati fin dal momento della sua inaugurazione a giugno 2013.

Tra questi, quello di superare l’estrema polverizzazione del sistema produttivo e il campanilismo, favorendo l’aggregazione per promuovere la grande enologia lucana. Il tutto condividendo obiettivi e strategie.

Nell’ambito dell’inaugurazione nel giugno 2013 furono avanzate diverse proposte come quella di produrre vini particolari, di qualità; rinnovare i vigneti; cambiare modo di comunicare; creare alleanze tra i produttori, creare reti di impresa.

Buoni propositi che a distanza di un anno e mezzo, nonostante la buona volontà del presidente, sono rimasti solo sulla carta.

«All’Enoteca regionale deve essere data la possibilità di funzionare per adempiere al mandato per cui è nata». Soprattutto – aggiungiamo – in un periodo che il settore vitivinicola sta conoscendo una certa flessione. Fare presto insomma e non lasciare che una bella intuizione venga bloccata nelle maglie della burocrazia.

Di questo e di molto altro se ne parlerà in un incontro in programma domani. Nonostante il blocco dei fondi, il lavoro del presidente va avanti.

«Parleremo di promozione ovviamente – conclude Montrone – Il Vinitaly e l’Expo 2015 sono appuntamenti importanti per mettere in vetrina le eccellenze del nostro territorio».

 

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