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In Basilicata ci sono quattro Comuni che nei prossimi anni rischiano di restare senza esercizi commerciali – Calvera, San Paolo Albanese, Missanello (Potenza) e Oliveto Lucano (Matera) – in una regione in cui operano 9.522 negozi, di cui il 45 per cento nei centri storici, con una media di chiusura pari negli ultimi anni allo 0,5 per cento. I dati emergono da una ricerca del Cat (Centro assistenza tecnica) della Confesercenti della Basilicata, e illustrati nel pomeriggio, nel corso di un incontro con i giornalisti, dal direttore del’associazione dei commercianti, Antonio Palumbo. In base alla ricerca, il Cat ha stabilito che non esiste una correlazione tra la riduzione degli esercizi commerciali e la presenza di strutture di grande distribuzione, ma con la diminuzione della popolazione, in particolare in alcuni Comuni. Per questo motivo, la Confesercenti ha chiesto alla Regione di approvare una nuova legge sul commercio, e di escludere le aree industriali per gli insediamenti commerciali, oppure indicare nuovi parametri per il rilascio delle autorizzazioni stesse. In riferimento alla struttura aperta di recente a Tito (Potenza), Palumbo ha prima evidenziato che «si tratta di un insediamento legittimo, significativo e che rientra nelle normali dinamiche del commercio attuale», chiedendo poi all’Asi (il Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza) di «rivedere il Piano regolatore per programmare interventi di viabilità» e «indicare parametri per l’insediamento delle attività commerciali».

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