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Dopo il crollo di vico Piave cresce la paura tra i cittadini che non mancano in questi giorni di denunciare situazioni di pericolosità e di trascuratezza da parte di chi dovrebbe verificare le segnalazioni. In una nota la denuncia di Giovanni Limite che accusa l’amministrazione comunale “che colpevolmente trascura le segnalazioni che pervengono dai cittadini e come nel mio caso afferma lo stesso, fa sorgere dubbi seri sulla certezza del diritto.

Avendo ricoperto l’incarico di consigliere comunale, ho già messo in conto che questa denuncia verrà definita “un atto di sciacallaggio” da parte di molti nostri “comuni amministratori”, ma vi assicuro che non è così in quanto la finalità è evitare che si ripetano disgrazie”.

Giovanni Limite afferma che da alcuni anni ha segnalato e denunciato il pericolo derivante da un muro di contenimento pericolante in contrada Pizzocannicchio, sotto il quale transitano quotidianamente le autovetture dei residenti.

Dopo aver chiesto la messa in sicurezza della parete, veniva emessa una prima ordinanza nell’aprile del 2011 che imponeva alla proprietà del muro di provvedere, a sue cure e spese, alla demolizione. Tale provvedimento, opponibile soltanto tramite ricorso al T.A.R. di Basilicata, non veniva impugnato dal proprietario della parete, e diveniva esecutivo dopo 60 giorni. “Il Comune di Matera continua la nota non imponeva la demolizione, nonostante le frequenti richieste, divenute pressanti, in quanto lo stato di pericolosità della parete si accentuava giorno dopo giorno, terrorizzandomi e portandomi a stati ansiosi che hanno poi determinato l’insorgere di patologie cardiache e relativo intervento chirurgico”.

Alle richieste di messa in sicurezza del cittadino, l’amministrazione comunale, non dava corso all’ordinanza che essi stessi avevano emesso.

Nel marzo del 2012 ancora una denuncia di pericolosità e nuova ordinanza comunale con altri 30 giorni per eseguire la demolizione e dar seguito all’ordinanza del 2011. Ancora un nulla di fatto senza alcuna forma di divieto per evitare che accada il peggio.

“Anche in questo caso continua Giovanni Limite nel comunicato, una disgrazia avrebbe potuto e può verificarsi da un momento all’altro, mentre al Comune è perfettamente noto questo stato di pericolo incombente. Tant’è che a seguito di una delle mie frequenti sollecitazioni, mi veniva risposto che non era possibile provvedere alla demolizione della parete oggetto delle ordinanze, in quanto la stessa rispondeva a precise funzioni statiche, con finalità di contenimento del terrapieno sul quale fonda un edificio della medesima proprietà. “Il muro funge da sostegno dell’intero complesso abitativo e in quanto tale, imprescindibile poiché complementare e a servizio della stabilità della stessa abitazione”. Questo conclude Limite in italiano vuole dire che la palazzina, esercita una spinta sulla parete di contenimento, determinandone il fuori squadro, come già accertato ed oggetto di ben due ordinanze di demolizione. A questo punto mi vedevo costretto a scrivere nuovamente e a chiedere se anche la palazzina fosse a rischio strutturale. Non avendo ricevuto a tutt’oggi risposta, ritengo che la probabilità di un altro disastro come quello di Vico Piave sia molto alta, ma sono purtroppo costretto a passare sotto quel muro pericolante per poter raggiungere casa mia e così i miei familiari”.

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