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POTENZA – Terminata la ricognizione, «bisogna stringere sui tempi, continuare a dialogare con Palazzo di Città e gli uffici». E fare in modo che la rimodulazione dei 26 milioni di euro del Fondo di Coesione si trasformi in interventi concreti.
In terza commissione consiliare, a Potenza, hanno lavorato a lungo sul piano di interventi destinati a riqualificare pezzi di città. In alcuni casi le risorse serviranno a completare progetti già avviati, in altri sono state distribuite riprogrammando vecchie ipotesi progettuali. È accaduto per esempio con la scuola di Macchia Romana: il progetto è stato depennato e le risorse spalmate su più interventi.
Uno dei più importanti “cantieri” in arrivo – dovrebbe partire a giugno, questo l’obiettivo dell’amministrazione – riguarda il restyling della pubblica illuminazione in città: 9.000 lampade da cambiare con apparecchiature che permetteranno di abbattere della metà la bolletta energetica.
È attesa poi la ristrutturazione del ponte di Montereale, per cui saranno impiegati 2 milioni e mezzo di euro. Per portare a termine i lavori, però, bisognerà affrontare l’iter di trasferimento di una cabina Enel situata ai piedi del ponte. È questo uno degli interventi in cui le responsabilità di livello comunale devono mediare con l’attività di altre strutture.
Accade, per esempio, con il rifacimento del piazzale della stazione centrale: l’ostacolo, in quel caso, è una condotta del gas.
Ancora, zone verdi, vicoli e scale del centro storico, strutture sportive, aree per bambini. Angoli di centro e periferia saranno oggetto di lavori.
La tempistica è rigorosa: per non perdere i fondi, il Comune dovrà aggiudicare i lavori entro la fine dell’anno. Per questo, spiega Vincenzo Telesca, «il criterio che ci siamo dati in commissione è di grande collaborazione».
Il presidente della terza commissione consiliare, che sta lavorando su questo fronte con uffici e amministrazione, spiega perché il clima in questo organismo di piazza Matteotti non sembra quasi quello generale, di grande scontro, che sta caratterizzando spesso il dibattito pubblico cittadino.
«In commissione lavoriamo puntando davvero tutti a fare il meglio per la città. Dove le risorse non bastano cerchiamo il modo di poter prevedere in futuro l’intervento. Dove vanno rimodulate cerchiamo di arrivare alla soluzione più funzionale per l’area interessata».
La consapevolezza è che i 26 milioni di euro a disposizione non possono certo soddisfare tutte le esigenze del capoluogo. «Ma sono un punto di partenza importante, non solo per riqualificare l’area urbana. Sarà importante – spiega Telesca – poter incidere positivamente sull’economia locale, attivando piccoli cantieri, assegnando lavori».
I 26 milioni di euro del Fondo di Coesione e Sviluppo «al momento sono l’unica possibilità che abbiamo come amministratori di proporre benefici al capoluogo». In un Comune dissestato, con la spesa corrente al minimo e risorse congelate, interventi su strade, parchi e palestre non possono che arrivare lavorando su risorse “speciali”.
Prossimo appuntamento, la programmazione dei fondi comunitari: alla città di Potenza potrebbe arrivare un bottino di 90 milioni di euro. In quella cifra «ci sono lo sviluppo e la ripartenza del capoluogo».

s.lorusso@luedi.it

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