X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

 

MELFI – Centinaia di persone riunite in corteo hanno sfilato ieri mattina tra le vie del centro storico di Melfi per dire no alla discarica di rifiuti di Leonessa. 
La manifestazione è stata organizzata dal comitato: “La nostra terra non si tocca” e ha visto la partecipazione di associazioni a difesa dell’ambiente non solo di Melfi ma di tutto il circondario. Con i manifestanti, infatti, vi erano anche cittadini di Rapolla, Lavello, Rionero in Vulture, Barile, Palazzo San Gervasio a conferma che la problematica dell’inquinamento ambientale coinvolge l’intera area del Vulture melfese alto Bradano. 
I manifestanti sono partiti dalla stazione ferroviaria in piazza Mancini e hanno raggiunto piazza Bettino Craxi, dove si è tenuto un comizio. Studenti, ma anche amministratori e commercianti hanno voluto spiegare che questa zona della regione Basilicata sta già pagando un prezzo altissimo per il dimostrato inquinamento provocato dal termodistruttore Fenice. 
La notizia della rinuncia da parte della società “Vulture ambiente” a costruire la discarica di Leonessa non ha tranquillizzato la popolazione che fino a quando non sarà definitivamente ritirato il progetto presso la regione Basilicata manterrà alto il livello di guardia.
E poi la pacifica invasione nelle strade di enormi trattori che ieri mattina ha bloccato il traffico cittadino. E’ vero, qualche disagio c’è stato, tuttavia sono stati compresi dai residenti che  si sono accodati al corteo, condividendo i motivi della protesta. Al comizio finale di piazza Craxi ha preso parte anche il primo cittadino il quale si è detto: «molto contento di aver riscontrato un sentimento spontaneo della città a tutela dell’ambiente – ha detto Livio Valvano – e spero che sia il primo episodio e che da questo momento ci sia un sentimento più forte a tutela della comunità. Alla fine di novembre il consiglio comunale ha già deliberato un messaggio inequivocabile: a Melfi non ci saranno le discariche previste dal piano provinciale dei rifiuti. Abbiamo fatto opposizione anche per l’altro progetto di contrada, Accovatura e abbiamo concordato con il neo eletto presidente della giunta regionale, Pittella  l’insediamento di un tavolo tecnico per affrontare la questione ambientale del territorio dell’area nord di Basilicata. Dobbiamo sanare la ferita Fenice e dobbiamo provare anche a fare a meno del sistema di incenerimento dei rifiuti, questa sarà la battaglia più difficile su cui in futuro chiederò il coinvolgimento della comunità».
Vittorio Laviano

MELFI – Centinaia di persone riunite in corteo hanno sfilato ieri mattina tra le vie del centro storico di Melfi per dire no alla discarica di rifiuti di Leonessa. 

 

La manifestazione è stata organizzata dal comitato: “La nostra terra non si tocca” e ha visto la partecipazione di associazioni a difesa dell’ambiente non solo di Melfi ma di tutto il circondario. 

Con i manifestanti, infatti, vi erano anche cittadini di Rapolla, Lavello, Rionero in Vulture, Barile, Palazzo San Gervasio a conferma che la problematica dell’inquinamento ambientale coinvolge l’intera area del Vulture melfese alto Bradano. I manifestanti sono partiti dalla stazione ferroviaria in piazza Mancini e hanno raggiunto piazza Bettino Craxi, dove si è tenuto un comizio. 

Studenti, ma anche amministratori e commercianti hanno voluto spiegare che questa zona della regione Basilicata sta già pagando un prezzo altissimo per il dimostrato inquinamento provocato dal termodistruttore Fenice.

 La notizia della rinuncia da parte della società “Vulture ambiente” a costruire la discarica di Leonessa non ha tranquillizzato la popolazione che fino a quando non sarà definitivamente ritirato il progetto presso la regione Basilicata manterrà alto il livello di guardia.E poi la pacifica invasione nelle strade di enormi trattori che ieri mattina ha bloccato il traffico cittadino. E’ vero, qualche disagio c’è stato, tuttavia sono stati compresi dai residenti che  si sono accodati al corteo, condividendo i motivi della protesta. 

Al comizio finale di piazza Craxi ha preso parte anche il primo cittadino il quale si è detto: «molto contento di aver riscontrato un sentimento spontaneo della città a tutela dell’ambiente – ha detto Livio Valvano – e spero che sia il primo episodio e che da questo momento ci sia un sentimento più forte a tutela della comunità. 

Alla fine di novembre il consiglio comunale ha già deliberato un messaggio inequivocabile: a Melfi non ci saranno le discariche previste dal piano provinciale dei rifiuti. Abbiamo fatto opposizione anche per l’altro progetto di contrada, Accovatura e abbiamo concordato con il neo eletto presidente della giunta regionale, Pittella  l’insediamento di un tavolo tecnico per affrontare la questione ambientale del territorio dell’area nord di Basilicata. 

Dobbiamo sanare la ferita Fenice e dobbiamo provare anche a fare a meno del sistema di incenerimento dei rifiuti, questa sarà la battaglia più difficile su cui in futuro chiederò il coinvolgimento della comunità».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE