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COSENZA – Il breve racconto della tua esperienza di questa notte per documentare la scossa sismica e i danni che ha prodotto nel territorio con la gente costretta a lasciare le prorpie case e i degenti dell’ospedale di Mormanno costretti ad essere trasferiti altrove. In questa pagina saranno raccolte tutte le testimonianze raccolte.

Maria Pappaterra 85 anni. La scorsa notte, sola a casa nell’inferno del terremoto di Mormanno, mentre la sua abitazione sobbalzava paurosamente sotto l’effetto di una scossa di magnitudo 5.0, ha temuto di morire ed ha invocato l’aiuto della madre Antonietta, morta 30 anni fa. «E’ stata lei, con la sua protezione, che mi ha salvato», dice adesso Maria invocando ancora il nome di quella madre che nella vita l’ha tanto amata e che adesso, dice, «ha voluto regalarmi questo ulteriore segno di affetto».   Maria è una donna ostinata e decisa. Ha tre figli ma ha sempre rifiutato i loro inviti ad andare a vivere con qualcuno di loro. «Non sono paralizzata e non ho malattie gravi. Perchè devo recarvi disturbo», ha sempre detto, mantenendo negli anni la sua decisione di vivere da sola. «E poi – ha sempre aggiunto – in caso di necessità, c’è sempre il telefono». E così da quando è rimasta vedova, dieci anni fa, ha sempre trascorso le notti da sola nella grande casa di famiglia nel centro storico di Mormanno, ferito ma non distrutto, fortunatamente, dalla conseguenze del sisma. Il suo conforto lo ha sempre trovato nella fede e la sua compagnia, a parte le continue visite dei figli, nella televisione. Ha sempre rifiutato anche l’assistenza di una badante «per il semplice motivo – ha sempre detto – che non ne ho bisogno».   Anche se è una donna ferma e decisa, dopo il trauma subito la scorsa notte, ha qualche esitazione adesso a stare da sola. la paura le è rimasta dentro. Non aveva mai subito un’ esperienza simile e il timore che il terremoto possa tornare è ancora forte. Anche se già da subito ha detto di volere continuare a vivere da sola nella sua grande casa dove le restano i ricordi di famiglia e di una vita intensa e piena di affetti.   «Datemi – conclude la donna – il tempo di riflettere. Vi ringrazio per l’amore che mi date, ma non voglio che il terremoto stravolga la mia vita. E poi considerate che c’è sempre Mamma Antonietta, che mi protegge da lassù». Ma il tempo per riflettere si è assottigliato con il passare delle ore perchè la sua abitazione è stata dichiarata inagibile. Ed ora Maria dovrà inevitabilmente accettare l’invito dei suoi familiari ed essere ospitata da loro.  

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