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Nel 2013 in Basilicata le ore di cassa integrazione straordinaria sono aumentate, arrivando a 7.946.079 “con una crescita del 50 per cento”, ed “è il segno evidente della crisi che si sta attraversando nella nostra regione”. E’ quanto ha reso noto, in un comunicato, il responsabile dell’Osservatorio industria della Cgil, Giuseppe Cillis.
Sono complessivamente 12.732 i lavoratori lucani in cassa integrazione, per un totale di 13.292.184 ore e 1.661.523 giornate lavorative coperte da Cig. “Continua a calare il reddito per le famiglie dei cassaintegrati – ha aggiunto Cillis – con una perdita per ogni singolo lavoratore per tutto il periodo considerato pari a circa ottomila euro di riduzione del salario individuale al netto delle tasse”.
Numeri che, descrivono “un sistema produttivo – ha concluso Cillis – letteralmente frantumato per un verso dai colpi della crisi e dall’altra dal non aver messo in campo misure per invertire la tendenza. Il tutto mentre questa situazione si riversa con violenza sulla condizione delle lavoratrici e lavoratori che, entrando nel settimo anno di crisi, versano in una condizione di grandissima sofferenza, e serve quindi un netto cambio di passo, l’avvio di un’opera di vera e propria ricostruzione che metta al centro interventi che favoriscano processi di riorganizzazione generale dell’economia e della produzione”. (ANSA).

Nel 2013 in Basilicata le ore di cassa integrazione straordinaria sono aumentate, arrivando a 7.946.079 «con una crescita del 50 per cento», ed «è il segno evidente della crisi che si sta attraversando nella nostra regione». 

È quanto ha reso noto, in un comunicato, il responsabile dell’Osservatorio industria della Cgil, Giuseppe Cillis.

Sono complessivamente 12.732 i lavoratori lucani in cassa integrazione, per un totale di 13.292.184 ore e 1.661.523 giornate lavorative coperte da Cig.

«Continua a calare il reddito per le famiglie dei cassaintegrati – ha aggiunto Cillis – con una perdita per ogni singolo lavoratore per tutto il periodo considerato pari a circa ottomila euro di riduzione del salario individuale al netto delle tasse».

Numeri che, descrivono «un sistema produttivo – ha concluso Cillis – letteralmente frantumato per un verso dai colpi della crisi e dall’altra dal non aver messo in campo misure per invertire la tendenza. Il tutto mentre questa situazione si riversa con violenza sulla condizione delle lavoratrici e lavoratori che, entrando nel settimo anno di crisi, versano in una condizione di grandissima sofferenza, e serve quindi un netto cambio di passo, l’avvio di un’opera di vera e propria ricostruzione che metta al centro interventi che favoriscano processi di riorganizzazione generale dell’economia e della produzione». (ANSA).

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