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Un giovane 
Un giovane Un giovane giornalista 
esta sera, prima dell’inizio del raduno neonazista di Rogoredo (Milano) alcuni militanti dell’estrema destra hanno aggredito il reporter di Fanpage, sottraendogli la card della telecamera all’interno della quale erano registrate alcune immagini della contestata manifestazione. Sacha Biazzo, questo il nome del nostro collaboratore, era riuscito ad avvicinarsi alla struttura, off-limits ai cronisti. Una volta individuato quale giornalista dai manifestanti, Biazzo è stato spinto all’esterno del capannone, è stato colpito con degli schiaffi ed è stato costretto a consegnare la memory card della sua telecamera contenente non solo le immagini della serata ma anche una settimana di lavoro. Hanno gettato a terra la scheda stessa distruggendola. Infine minacciato qualora si fosse rivolto alla polizia.
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La redazione di Fanpage denuncia con forza il violento atteggiamento nei confronti del cronista. L’aggressione fisica e le minacce al nostro collega sono inaccettabili, auspichiamo che le forze sane della città di Milano, istituzioni e società civile insieme a Ordine dei Giornalisti e Federazione della Stampa si schierino compatte per garantire, oggi più che mai l’esercizio del diritto di cronaca e la libertà d’informazione, nello spirito dell’articolo 21 della nostra Costituzione. Ecco quanto ci ha detto Sacha:
Molta paura, ho rischiato ma fortunatamente sono uscito vivo […] Ero in metro e stavo andando a Rogoredo e mi sono trovato questi Skinhead slovacchi e ci stringo amicizia. Gli dico che sono un giornalista e che vorrei raccontare l’evento e i gruppi. Così insieme a loro riesco ad entrare all’evento [..] Prima dell’ingresso c’era la Digos per identificare tutti quelli che potevano entrare, c’era anche il gruppo di giornalisti che non avevano fatto passare. Poi mi sono intrufolato col gruppo. Ho pensato di fare un’intervista ai ragazzi che avevo conosciuto prima dell’ingresso […] Venti secondi dopo essere entrato mi prendono la telecamera, tolgono la scheda di memoria e io gli chiedo di ridarmela perché c’era su un mese di lavoro […] Io ho insistito perché non volevo andarmene senza la scheda, al che arriva uno più grosso, c’è stato un tafferuglio, mi hanno spinto e cacciandomi via mi hanno detto “Vai vai, provaci a chiamare la Digos”
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Un giovane giornalista di Potenza, Sacha Biazzo, è stato aggredito e minacciato durante il raduno nazi che si è svolto a Rogoredo, a pochi chilometri da Milano. 

 

La redazione di FanPage, il sito indipendente di informazione video per cui Sacha è reporter, ha diffuso la notizia: “Sacha era riuscito ad avvicinarsi alla struttura, off-limits ai cronisti. Una volta individuato quale giornalista dai manifestanti, Biazzo è stato spinto all’esterno del capannone, è stato colpito con degli schiaffi ed è stato costretto a consegnare la memory card della sua telecamera contenente non solo le immagini della serata ma anche una settimana di lavoro. Hanno gettato a terra la scheda stessa distruggendola. Infine minacciato qualora si fosse rivolto alla polizia”. 

In un’intervista telefonica alla redazione il potentino spiega quanto accaduto: “Molta paura, ho rischiato ma fortunatamente sono uscito vivo. Ero in metro e stavo andando a Rogoredo e mi sono trovato questi Skinhead slovacchi e ci stringo amicizia. Gli dico che sono un giornalista e che vorrei raccontare l’evento e i gruppi. Così insieme a loro riesco ad entrare all’evento. Prima dell’ingresso c’era la Digos per identificare tutti quelli che potevano entrare, c’era anche il gruppo di giornalisti che non avevano fatto passare. Poi mi sono intrufolato col gruppo. Ho pensato di fare un’intervista ai ragazzi che avevo conosciuto prima dell’ingresso. Venti secondi dopo essere entrato mi prendono la telecamera, tolgono la scheda di memoria e io gli chiedo di ridarmela perché c’era su un mese di lavoro”.

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