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MELFI  – Alle tredici circa di lunedì 14 luglio scorso, due uomini con volto coperto  da passamontagna sono entrati in un’agenzia di viaggi del centro storico di  Melfi e con un coltello hanno chiesto ai dipendenti di consegnare l’incasso  della giornata.

Nei momenti di tensione uno dei due malviventi ha colpito  alla mano il dipendente in agenzia che ha subito un lieve taglio al dito  mignolo.

Pochi spiccioli in cassa ed un computer portato via rappresentano  il “magro” bottino dei due giovani rapinatori che, pare, non parlassero un  corretto italiano. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri  della locale compagnia di via Foggia.

Al vaglio degli inquirenti vi sarebbe  proprio quell’italiano stentato che potrebbe indirizzare le indagini verso  cittadini extra comunitari. In effetti non si tratta dell’unica pista  investigativa battuta dai militari dell’Arma.

In effetti l’italiano stentato  potrebbe essere stato un diversivo forzatamente ostentato dai rapinatori nel  tentativo di sviare le indagini che quindi potrebbero svolgersi anche  all’interno degli ambienti criminali più locali.

Per i carabinieri del  capitano, Giovanni Diglio non si tratta di un’indagine semplice ma nemmeno  impossibile da portare a buon fine. Resta bene inteso che occorre mettere in  campo la massima professionalità in campo investigativo dei militari  dell’Arma della compagnia di Melfi.

Sebbene i titolari dell’agenzia viaggi  già ieri mattina avevano riaperto l’attività, certo l’esperienza vissuta  resterà un ricordo spiacevole.

Lo spavento vissuto dai giovani dipendenti  dell’attività commerciale conferma che in città c’è bisogno del massimo  sforzo delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza di tutti i  cittadini.

Carabinieri e polizia, con un tribunale ormai soppresso per una  decisione che appare sempre più cervellotica, dovranno moltiplicare gli  sforzi in questa estate 2014 ormai alle porte. 

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