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ROMA – Ci sono anche lo scrittore Roberto Saviano, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicoli e Carla Di Veroli, già assessore alle politiche culturali,giovanili e pari opportunità di un municipio di Roma, nel mirino della sezione di italiana del forum Stormfront scoperto dalla Digos di Roma con la Polizia Postale. L’attività di indagine ha condotto la Procura della Repubblica di Roma a delegare l’esecuzione di 35 provvedimenti di perquisizione nei confronti di altrettante persone residenti in varie province italiane tra cui quella di Potenza. Le altre sono: Roma, Milano, Torino, Varese, Lecco, Mantova, Rovigo, Forlì, Ragusa, Messina, Cosenza, Genova, L’Aquila, Teramo, Alessandria, Cremona, Sondrio, Salerno, Pistoia, Fermo e Viterbo. 

In particolare, le indagini si sono concentrate sull’ identificazione degli autori della diffusione sulla rete internet, attraverso canali di condivisione video, di un filmato, “Il nemico occulto – un documentario sulla questione ebraica”, realizzato da utenti della sezione italiana di”Stormfront”, dai contenuti antisemiti. Il video riproduce immagini con lo scopo di accusare gli “ebrei” della crisi economica mondiale, indicando alcuni di loro come titolari di ruoli di apicali all’interno di banche ed altre istituzioni. Ulteriori accertamenti hanno consentito di risalire agli autori di “post”, pubblicati sempre sul forum italiano che istigano all’odio ed alla violenza per motivi razziali, etnici nazionali ed al contempo fortemente diffamatori contro personaggi pubblici ed in particolare, Saviano, Di Veroli e Nicolini. I “post” sono stati pubblicati da utenti che usano pseudonimi, alcuni dei quali evocano chiaramente una cultura della discriminazione. 

L’indagine fa seguito all’operazione “Stormfront” del novembre 2012 conclusa con l’arresto di quattro persone, tra cui Daniele Scarpino promotore dell’associazione e moderatore del forum www.stromfront.org/forum/f148, Diego Masi e Luca Ciampaglia, moderatori del forum, e Mirko Viola, utente del forum particolarmente attivo nella pubblicazione di post “tematici”. Il processo relativo alla prima indagine si è concluso, per i quattro arrestati, con la condanna a pene che variano da 3 anni a 2 anni e 6 mesi di reclusione. (AGI)

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