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NON sono positive le cifre della Basilicata relative al rapporto tra
mortalità e natalità delle aziende. Un dato ancora più negativo perché
in controtendenza rispetto a quello nazionale.
Il rapporto Unioncamere fotografa, infatti, a livello nazionale, una
situazione sostanzialmente positiva, dove i venti della crisi sembrano
soffiare meno velocemente sul sistema produttivo italiano, che archivia
il primo mese dell’anno con un incoraggiante calo del saldo (che resta
comunque negativo), tra natalità e mortalità delle imprese: quasi 5.000
in meno rispetto a un anno fa.
Ma per la Basilicata non va altrettanto bene: in regione se le nuove
iscrizioni sono 169, le cessazioni arrivano a 427 con un saldo di 258
imprese e una variazione, rispetto allo scorso anno del più 120,5 per
cento.
Una cifra negativa, che pesa ancora di più se confrontata alle
performance delle altre regioni, dove si registra una sostanziale
ripresa e messaggi incoraggianti per il 2011.
Nel primo mese del nuovo anno, infatti, in Italia le iscrizioni nei
registri delle Camere di Commercio sono state 35.145, con una una
contrazione dello 0,8 per cento rispetto allo stesso mese dell¹anno
precedente.
Nello stesso mese – così come emerge ancora dal rapporto elaborato da
Unioncamere relativo al primo mese dell¹anno in corso – le chiusure sono
state di poco superiori alle 55mila unità, ma ben 4.627 in meno rispetto
al corrispondente periodo del 2010.
Conseguentemente, il saldo tra aperture e chiusure di imprese nel primo
mese dell¹anno si è attestato a -20.429 unità, portando il numero delle
imprese presenti nei registri camerali a fine gennaio 2011 a poco più di
6 milioni di unità.
Tradizionalmente, il saldo del primo mese di ogni anno risente
dell¹effetto delle cessazioni decise dalle imprese sul finire dell¹anno
ma che, potendo essere comunicate alle Camere di commercio entro trenta
giorni, vengono comunicate e quindi contabilizzate nel mese di gennaio.
Questo fa sì che il bilancio d¹inizio anno chiuda con valori sempre
estremamente contenuti, quando non addirittura con il segno meno
davanti. Pur restando negativo per oltre 20.000 unità il saldo del primo
mese del 2011 segnala però per una decisa inversione di tendenza
rispetto allo stesso mese dell¹anno precedente, riducendo in pratica di
un quinto le perdite del 2010 (il 17,5% in meno rispetto alle quasi
25.000 imprese che mancarono all¹appello dodici mesi fa).
Su questo risultato, spiega Infocamere, la società consortile
informatica delle camere di commercio, hanno pesato in primo luogo il
rallentamento delle cancellazioni (-7,7 per cento rispetto al primo mese
dell¹anno scorso) e, in seconda battuta, la sostanziale tenuta delle
iscrizioni (diminuite dello 0,8 per cento).
L¹esame dei dati disaggregati su base territoriale, mette in luce come
il segno meno accomuna tutte le regioni. In termini assoluti i saldi più
consistenti si realizzano, oltre anche in Basilicata, in Lombardia
(-3.506 unità) seguita dal Piemonte (-2.061) ed Emilia Romagna (-2.008).
Osservando invece la variazione percentuale del saldo 2011 rispetto a
quello 2010 emerge invece che è il Lazio la regione dove, in termini
relativi, il valore negativo dell¹anno precedente si è più attenuato
(quasi per l’80%), seguito da Toscana (-52,6%) e Veneto (-33,3% rispetto
a gennaio 2010).

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