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“Gli italiani si sono espressi con chiarezza, ma ora bisogna vigilare perché tutti ne rispettino le volontà”. E’ il monito del Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. “Che la volontà popolare emersa dal referendum sia rispettata può sembrare ovvio, ma ci sono fondati motivi per cui vale la pena di ripetere che una democrazia rispetta le indicazioni del voto non le può aggirare con tecnicismi. Lo dico perché mi inquieta il fatto che il ministro Bossi dica oggi di aver avuto mandato dal premier, nel corso dell’ultimo Consiglio Dei Ministri, di fare una nuova legge sull’acqua. E lo dico perché anche il successo del referendum sul nucleare, tecnicamente, non chiude la partita sul sito di stoccaggio delle scorie perché non è intervenuto sulla norma con la quale il Governo ha scritto le regole per l’individuazione del deposito unico per lo stoccaggio delle scorie nucleari , definito ‘Deposito nazionale, incluso in un Parco Tecnologico comprensivo di un Centro di studi e sperimentazione’ e resta infatti vigente l’articolo che disciplina le modalità di localizzazione di detto Deposito sul territorio nazionale. Ma politicamente il voto referendario ha dato un’indicazione chiara, che si aggiunge a quella che era già venuta dai governi di tanti territori, tra cui appunto la Basilicata, che si sono visti impugnare le proprie leggi che chiudevano le porte al nucleare dal Governo.
E anche sulla vicenda giudiziaria, c’è da augurarsi che si ponga fine a una stagione in cui sono state messe in campo svariate architetture ma tutte per garantire lo stesso risultato di impunità.
Al di là del merito dei quesiti referendari – conclude De Filippo – il risultato forse più importante è che l’Italia non è terra in cui fanno fortuna incantatori di serpenti e pifferai magici: gli inviti all’astensione non hanno prodotto effetti, contrariamente a quello che qualcuno pensa, gli italiani non delegano il proprio cervello e la propria coscienza civile e un Paese con 150 anni sulle spalle non è ostaggio di imbonitori televisivi”.

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