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REGGIO CALABRIA – Non si conoscono le cause della morte del migrante il cui cadavere è arrivato nella mattinata di ferragosto nel porto di Reggio Calabria, a bordo dal pattugliatore militare comandante Corsini, assieme ad altre 221 persone soccorse nel Canale di Sicilia nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. Da quanto è stato possibile apprendere, l’uomo potrebbe essere deceduto per annegamento. 

Dei 221 migranti sbarcati in Calabria 194 sono uomini, 25 donne e due i minori. Sarebbero tutti centroafricani. Le loro condizioni di salute sono ritenute complessivamente buone anche se si registrano dieci casi di scabbia. Quattro persone, inoltre, presentano delle ustioni sul corpo. Sul posto la polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, polizia provinciale e protezione civile del Comune di Reggio Calabria. Gli immigrati saranno adesso trasferiti in vari centri della regione. La Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria ha fermato il presunto scafista dello sbarco avvenuto nella città dello Stretto. Si tratta di un soggetto del Mali, individuato grazie alla testimonianza dei migranti che hanno viaggiato a bordo del natante. Secondo la ricostruzione l’uomo avrebbe condotto un gommone dalle coste libiche fino al salvataggio da parte della Marina militare, avvenuto in acque internazionali. Dalle dichiarazioni rese è emerso che i migranti hanno pagato la cifra di mille dinari libici ai membri dell’organizzazione criminale che ha gestito la loro sistemazione in Libia e la loro partenza dal quelle coste nella sera del 13 agosto per l’Italia, mediante un mezzo navale inidoneo alla navigazione. Lo scafista deve rispondere di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento inumano o degradante. Le indagini proseguono per l’identificazione degli organizzatori, dei finanziatori e degli altri complici.

UN SECONDO SBARCO A BADOLATO. Nel frattempo, un altro sbarco si è verificato nella tarda serata di venerdì scorso quando sono sbarcati sulla costa jonica catanzarese, al Porto di Badolato, Bocche di Gallipari, 48 migranti che erano a bordo di un barcone a vela. I clandestini sono di nazionalità afgana e pakistana. Sul posto, a gestire le operazioni di soccorso per l’ennesimo sbarco di disperati, sono giunti gli uomini dell’Ufficio circondariale Marittimo di Soverato e i carabinieri della Stazione di Badolato. Le forze dell’ordine con l’aiuto dei volontari della Croce rossa italiana, della Protezione civile, del personale in servizio al porto e delle associazioni di volontariato stanno monitorando le operazioni di soccorso .Appena sbarcati alcuni clandestini sono fuggiti facendo perdere le loro tracce. Sono ancora in corso le ricerche 

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