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REGGIO CALABRIA, 24 OTT – Una ex dipendente di Poste Italiane è stata arrestata e posta ai domiciliari dagli investigatori del Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni di Reggio Calabria per essersi impossessata illecitamente di 130 mila euro riscuotendo, dal 2009 al 2011, 25 Buoni postali fruttiferi intestati a una persona deceduta.
Dalle indagini della polizia postale, è emerso che la donna, di 58 anni, abusando della propria funzione, si era introdotta nel sistema informatico di Poste Italiane, protetto da misure di sicurezza, effettuando i prelievi grazie al fatto di disporre, per ragioni del suo ufficio, la disponibilità di denaro relativo ai buoni.
In particolare, l’ex dipendente inseriva nella stampante collegata al sistema informatico, invece dei titoli originali di cui ovviamente non disponeva, dei fogli bianchi sui quali veniva apposta la vidimazione, per poi inviare alla filiale di Reggio Calabria, ai fini della contabilizzazione mensile, originali di altri Buoni già regolarmente pagati dallo stesso ufficio in altri mesi.

REGGIO CALABRIA – Una ex dipendente di Poste Italiane è stata arrestata e posta ai domiciliari dagli investigatori del Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni di Reggio Calabria per essersi impossessata illecitamente di 130 mila euro riscuotendo, dal 2009 al 2011, 25 buoni postali fruttiferi intestati a una persona deceduta.

Dalle indagini della polizia postale, è emerso che la donna, di 58 anni, abusando della propria funzione, si era introdotta nel sistema informatico di Poste Italiane, protetto da misure di sicurezza, effettuando i prelievi grazie al fatto di disporre, per ragioni del suo ufficio, la disponibilità di denaro relativo ai buoni.

Gli investigatori hanno accertato anche il modus operandi: la donna, avendo per ragioni d’ufficio il possesso o la disponibilità di denaro relativo a buoni postali fruttiferi, per fare apparire lecite le riscossioni dei titoli, inseriva nella stampante collegata al sistema informatico, anzichè i titoli originali, di cui non disponeva, dei fogli bianchi sui quali veniva apposta la vidimazione, mentre poi inviava alla filiale di Reggio Calabria, per la contabilizzazione mensile, gli originali di altri buoni già regolarmente pagati dello stesso ufficio in altri mesi. 

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