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REGGIO CALABRIA – Una sparatoria frutto di una lite, l’ennesima, scoppiata per una banale questione di parcheggi, con all’attivo un bilancio che parla di un morto e tre feriti. Una sparatoria che però poteva trasformarsi in una vera e propria strage viste le modalità, il luogo e l’orario. Intorno alle 20 nel quartiere Arangea alla periferia di Reggio Calabria dopo l’ennesima discussione un uomo di 73 anni, Antonio Canale, ha imbracciato un fucile e ha iniziato a sparare contro la cognata, deceduta alcune ore dopo in ospedale, il fratello e contro i due nipoti. Esaurite le pallottole nella prima arma è rientrato in casa dove ha preso un secondo fucile con cui ha esploso ancora dei proiettili per un totale di 10-12 colpi. Nello scontro a fuoco, oltre alla cognata e al nipote sono rimaste ferite altre due persone. Ma il bilancio poteva essere di gran lunga più pesante in quanto poco vicino al luogo della sparatoria si trovano un bar e una chiesa e gli spari sono avvenuti proprio all’orario di uscita della messa. Sul posto è giunta immediatamente una volante il cui equipaggio rischiando di essere colpito è riuscito a disarmare e ammanettare l’uomo, che è stato subito condotto in Questura. Sul luogo della sparatoria si sono recati gli investigatori della Squadra Mobile e gli esperti della polizia scientifica che hanno eseguito i rilievi del caso. La vittima è deceduta in ospedale in seguito alle ferite al collo riportate nella sparatoria. La donna si chiamava Angela Arcudi, 55 anni. A nulla sono valsi i tentativi dei sanitari degli ospedali Riuniti dove la donna è stata ricoverata con il marito e i figli.

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