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REGGIO CALABRIA – Tre anni senza svolgere una udienza, i processi al Tribunale di Reggio Calabria sembrano congelati dall’inefficienza e dalla burocrazia. O quanto meno lo è il processo contro due medici dell’ospedale di Melito Porto Salvo accusati di falso in atto pubblico che ha visto l’ultima udienza utile celebrarsi nel maggio del 2012 e adesso, dopo sei rinvii di sei mesi in sei mesi, è stata fissata per il maggio 2015. Tre anni senza poter svolgere il dibattimento, questa è la Calabria in cui lo Stato è solo un monumento statico e impalpabile, questa è la Calabria in cui la giustizia va a corrente alternata e i processi per ‘ndrangheta viaggiano spediti mentre quelli che toccano da vicino la disperazione della gente comune e per bene sono impantanati nell’oblio della burocrazia. 

E’ per questo motivo che gli avvocati Armando Veneto, Ferdinando Parisi e Vladimir Solano hanno deciso di scrivere al Csm, al Presidente del Tribunale di Reggio Calabria ed al ministro della giustizia. I legali rappresentano la famiglia Umbaca, toccata da una tragedia immane nel 2004, quando cioè il piccolo Nicolas a causa di un clamoroso errore medico è nato con gravissimi problemi neurologici che lo costringono ad una vita di sofferenze e cure continue. Per quel parto già due medici dell’ospedale di Melito sono stati condannati, ma i dottori, oltre a causare le lesioni del piccolo Nicolas, avrebbero anche manomesso e falsificato la cartella clinica per sfuggire alle loro responsabilità. Ma questo è un fatto che ancora processualmente va accertato, però è proprio questo processo che dal 2012 non tiene un’udienza e il rinvio è datato 2015. La conclusione è che se anche i medici fossero ritenuti colpevoli il reato è prossimo alla prescrizione ed il piccolo Nicolas e la sua famiglia, costretti a sofferenze continue, non avranno giustizia. 

Questo è lo Stato in Calabria. «In un primo momento – scrivono gli avvocati Veneto, Parisi e Solano nella loro missiva ai vertici del pianeta giustizia – il procedimento dinanzi al Tribunale di Reggio Calabria in meno di un anno stava per concludersi. ma seguito del trasferimento ad altre funzioni del Magistrato titolare del processo e della soppressione della Sezione Staccata di Melito Porto Salvo, sono state celebrate esclusivamente udienze di rinvio (ogni rinvio compreso tra i sei ed i nove mesi). Quanto sta avvenendo rappresenta certamente un’anomalia se solo si considera che dal maggio del 2012 non viene compiuta attività istruttoria alcuna; tenendo conto dell’ultimo rinvio si può, purtroppo, affermare che – nonostante il processo fosse stato in meno di un anno quasi portato a termine dalla dottoressa Bennato – probabilmente il reato di falso in atto pubblico aggravato contestato agli imputati sarà dichiarato prescritto prima che si giunga ad una pronuncia definitiva. Una tale evenienza, forse ancora scongiurabile, sarebbe gravissima se solo si consideri che alle persone offese verrebbe negata giustizia per la seconda volta». La missiva lascia spazio a poche interpretazioni: quello che accade è intollerabile. Il commento delle parti offese lascia ancora meno dubbi: «Lo Stato per i comuni cittadini calabresi non esiste».

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