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E’ stato approvato all’unanimità dal consiglio regionale, l’ordine del giorno sul porto di Gioia Tauro. Insieme maggioranza e opposizione, chiedono un deciso confronto con il governo nazionale, sollecitando l’approvazione dell’emendamento, presentato bipartisan sul decreto ‘milleproroghe’, destinato ad alleggerire le tasse mediante un contributo governativo. Lo scopo è salvaguardare i posti di lavoro, rendere Gioia competitiva, promuovere un programma che coinvolga tutte le realtà industriali ed economiche, presenti e future, operanti nello scalo. Il nodo cruciale dell’assise regionale è stato ieri il porto di Gioia. Il dibattito si è aperto con la relazione tecnica della vicepresidente, Antonella Stasi: «Nel 2008 la Medcenter annunciava che l’obiettivo del 2011 era raggiungere un traffico di sei milioni di Teus, in realtà si è riusciti a movimentare fino a 3 milioni di Teus. Poi la crisi. Ma settembre del 2010 Scopelliti firma un importante Apq tra Regione, gruppo Fs, ministri di Sviluppo, si parte con un investimento di 459 milioni di euro per collegare il porto alla ferrovia e realizzare un distretto logistico con grandi operatori nazionali ed internazionali».
Il centrodestra punta ad arrivare ad un punto all’ordine del giorno che sia uno e abbia un fine: far sentire più forte la Calabria a livello nazionale. Mario Maiolo, dai banchi dell’opposizione, è quello che va giù più duro, è stato assessore nella giunta Loiero alel Attività Produttive e dice: «Condividiamo l’appello all’unità della vicepresidente Stasi per Gioia Tauro, ma è anche vero che non tutto quello che è stato fatto finora è partito con questa nuova Giunta regionale. Il porto è cresciuto perchè dal punto di vista della pianificazione degli interventi, il Governo guidato da Romano Prodi, con un accordo di programma quadro dedicato, individuò Gioia Tauro al centro degli interessi nazionali della portualità nel Mediterraneo. Quel tavolo di concertazione creato nel 2007, è fermo dal 2008».
Il consigliere del Pdl, Fausto Orsomarso ha invitato al dialogo: «Su Gioia Tauro c’è un impegno forte della Giunta regionale e di forte interlocuzione nazionale sostenuta dal presidente Giuseppe Scopelliti. In Calabria, maggioranza e opposizione debbono confrontarsi non su dietrologie, ma su fatti concreti nuovi. Rimpallare oggi le prese di posizione non è utile. È invece utile affrontare le questioni in termini operativi, avvalorate da contributi tecnici e, nel contempo, evitando strumentalizzazioni sociali. Sono dell’idea – ha detto Orsomarso – che occorre puntare decisamente sugli obiettivi evidenziati dalla vicepresidente Stasi, soprattutto evitando il linguaggio politichese e appoggiando decisamente le questioni operative necessarie affinchè Gioia Tauro e la Calabria siano al più presto destinatari delle loro risorse per guardare con maggiore serenità al futuro». Il dibattito è stato concluso dal governatore, Giuseppe Scopelliti. Ricorda che ci sarà un prossimo incontro a metà febbraio a Rome su Gioia. Parla con dati tecnici alla mano Scopelliti e dice: «Perchè Gioia Tauro sia forte e competitiva ha bisogno di un grande progetto di sviluppo che tenga in conto il territorio circostante. Un punto che affronteremo al tavolo romano con il Ministro delle Attività produttive, Romani, per disegnare le strategie per il rilancio di tutta l’area». Scopelliti più che promettere sferra gli assi, analizza il caso: «I porti africani non si sono sottoposti a tassazione ed i costi di operatività restano comunque convenienti, anche se l’efficienza non è paragonabile a quella dei porti italiani. La fiscalità di vantaggio è uno dei punti da non trascurare per il medio periodo, ma perchè Gioia Tauro sia forte e competitiva oltre alla dote naturale di potere ospitare le grandi navi, ha bisogno di un grande progetto di sviluppo».

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