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POTENZA – Manca la benzina per le auto blu della giunta regionale. Ormai da un paio di mesi. E se un assessore ha bisogno di arrivare da qualche parte tocca che paghi di tasca sua, mentre gli autisti a disposizione dei dipartimenti passano le giornate senza far nulla. 

Sembra quasi un paradosso nella regione del più grande giacimento di petrolio on-shore d’Europa. Senza parlare del super rimborso casa-lavoro per i membri del parlamentino di via Verrastro, che è stato cancellato soltanto a dicembre dell’anno scorso dopo le beffe impietose di Striscia la Notizia miste allo sdegno popolare per gli scandali delle piccole caste smascherate in mezza Italia. Eppure così non è, e per rendersene conto basta guardare nei garage della cittadella della Regione Basilicata: facce contrariate per l’ozio forzato e un gran girar di pollici tra i conducenti in grisaglia.

Fino alla fine dell’anno – quando è previsto che arrivino altri soldi con  la nuova legge finanziaria – dovrebbe andare così. Tanto vale farsene una ragione, e trovare il modo  migliore di trascorrere il tempo.

C’è anche la paralisi del parco auto della Regione tra gli effetti dei tagli della spending review sugli enti locali voluta dal governo Monti che per quest’anno ha dimezzato il budget per la manutenzione e in funzionamento delle ammiraglie al servizio di assessori, dirigenti e funzionari, che un tempo superava abbondantemente i 300mila euro all’anno.

Chiaro che qualcosa dev’essere andato storto già negli scorsi mesi, quando sono stati dilapidati i fondi che sarebbero dovuti bastare fino agli inizi di dicembre senza arrivare all’autunno. Per l’avvenire è impensabile che una cosa del genere si ripeta, a meno che davvero dalle parti di via Verrastro non ci sia nessuno capace di fare un po’ di conto. Tante madri e tanti padri di famiglia saprebbero dar lezioni di come spalmare le spese di casa per non restare scoperti alla quarta settimana del mese. Ma è già successo, e nonostante il tentativo di scaricare la colpa sui tagli lineari dettati dal Governo, «che producono sempre problemi nella loro applicazione» (questo è il ritornello che si sente ripetere in Regione), l’imbarazzo è più che evidente.

Ad oggi la questione è rimasta confinata all’interno degli uffici, per quanto sia facile immaginare le perplessità di chi per colpa della situazione è costretto a cacciare di tasca propria i soldi per il pieno dell’auto blu, se deve muoversi dalla sede per ragioni di servizio e vuole farsi accompagnare da un autista (poco meno di 10 quelli in servizio permanente). L’alternativa infatti sarebbe  chiedere il permesso di utilizzare il proprio mezzo alla direzione generale della presidenza della giunta regionale che poi potrebbe rimborsare la spesa per il rifornimento attingendo a un capitolo diverso di bilancio rispetto a quello “esaurito”.

«In realtà – spiegano ancora da via Verrastro – una riserva per le emergenze l’abbiamo mantenuta. Dopo l’alluvione dei giorni scorsi nel metapontino, per esempio, la Protezione civile si è potuta muovere avanti e indietro da Potenza senza problemi. Valutiamo caso per caso se ci sono situazioni eccezionali attingiamo al poco che rimane. Altrimenti no».

Tra le situazioni eccezionali rientrerebbero anche le ispezioni sul territorio per controllare lo stato degli investimenti dei fondi comunitari. Non sia mai che qualcuno se ne approfitti. Per il resto si cerca di fare tutto dall’ufficio sperand che la prossima volta i problemi non tocchino i telefoni.

l.amato@luedi.it

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