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La Regione Calabria ha promosso un bando che prevede interventi in favore del personale precario della scuola e iniziative per la diffusione della legalità, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. Il bando, che sarà pubblicato in questi giorni, è stato illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a palazzo Alemanni, a Catanzaro, alla presenza del governatore Giuseppe Scopelliti, dell’assessore alla Cultura, Mario Caligiuri (in foto), del direttore generale dell’Usr, Francesco Mercurio.
«La legalità – ha spiegato Caligiuri – si incrocia con la grande emergenza sociale del precariato nella scuola, non più affrontata in termini di assistenza ma con progetti produttivi. È stato così, lo scorso anno, con «La scuola per la democrazia», che ha puntato all’insegnamento di base». Al bando sono interessati, in particolar modo, i 157 comuni individuati come ad alto rischio di infiltrazioni mafiose.
«Sarà possibile aggiungere una serie di attività – ha dichiarato l’assessore Caligiuri – che possano servire per la prevenzione, grazie a un investimento di sette milioni di euro del Fondo sociale europeo. Le domande dovranno pervenire entro il 30 settembre e le attività potranno partire già dal prossimo 1 novembre».
Nei progetti saranno coinvolti circa 1.500 precari, che saranno coinvolti nella misura del 70 per cento dei soggetti che faranno parte delle iniziative e con una retribuzione minima di tre mila euro per ogni precario. «La scuola calabrese ha dei punti deboli – ha concluso Caligiuri – ma noi vogliamo mettere in luce tante eccellenze». Il direttore Mercurio ha puntato sul significato della sinergia istituzionale, annunciando un ulteriore bando dell’Ufficio scolastico per tre milioni di euro che andrà ad arricchire i progetti in tema di legalità.
«Questa iniziativa – ha detto Mercurio – guarda ai precari della scuola, ma con il loro contributo puntiamo ad elevare l’apprendimento degli studenti». Soddisfatto il presidente Scopelliti, soprattutto per la sintonia instaurata con l’Ufficio scolastico regionale.
«Stiamo pensando concretamente come fare crescere le nuove generazioni – ha affermato – perchè possano essere formate per avere un approccio diverso con il proprio territorio, vedendo il potere criminale come un nemico. La cultura è un anticorpo per combattere il crimine organizzato, grazie a un altro tassello che si aggiunge ai tanti messi in campo in questo settore. La scuola – ha sottolineato il governatore – ha un ruolo straordinario rispetto a competenze e qualità di formazione. Non so cosa ne pensano i signori dell’antimafia, ma se questo progetto l’avesse fatto un altro ente avrei scritto una lettera di complimenti, perchè la ‘ndrangheta non si combatte con le parole, ma con la cultura».

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