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Il presidente della Regione, nel presentare alla stampa i pareri positivi dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, sgombera il campo da ogni dubbio circa la regolarità dell’accordo sottoscritto tra Regione Calabria e Regione Lombardia per l’affidamento ad Infrastrutture lombarde delle procedure per la costruzione dei quattro nuovi ospedali della regione: «Abbiamo perso dei mesi perché venissero date delle risposte alla Cgil, che sulla questione ha anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro. Oggi viene fuori che abbiamo agito in piena trasparenza e nel rispetto delle leggi».
Due pronunciamenti (di ottobre quello dell’Antistrust e del 19 dicembre quello dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici) che, in sostanza, danno il via libera al rapporto di collaborazione che ha portato all’assistenza della società in house della Regione Lombardia “Il Spa” e che, anzi, secondo il governatore, impongono altri interrogativi.
Poi il durissmo affondo contro il sindacato: «Chi c’è dietro la Cgil? – si è chiesto più volte Scopelliti – cosa ha spinto il sindacato a fare azioni fuori dalle regole per tentare di metterci i bastoni tra le ruote? Ricordo che in campagna elettorale mi dicevano che i quattro ospedali erano già in corso di realizzazione e che le cooperative rosse avevano vinto l’appalto prima che ci fossero le gare». Poi ha puntato il dito contro «una procedura del sindacato assolutamente anomala, che dimostra un accanimento ed una ferocia che non riusciamo a spiegarci e sulla quale invitiamo tutti ad un’attenta riflessione».
Un attacco pesante anche all’indirizzo della deputata del Pd, Doris Lo Moro, che sulla questione dei quattro ospedali ha presentato alla Camera ben due interrogazioni parlamentari: «Chi l’ha spinta a farlo? Perché questo accanimento? L’attivismo della Lo Moro risulta quantomeno anomalo. Una che ha fatto l’assessore regionale alla Sanità, e poi è stata allontanata – ha incalzato- dovrebbe sapere che il sistema in Calabria non funziona».
Nel ricostruire le tappe della vicenda, Scopelliti ha sottolineato l’accelerazione data dall’amministrazione regionale ad una procedura partita nel 2007: «Nel 2010 ci siamo resi conto che c’era solo qualche progetto preliminare e in pochi mesi abbiamo prodotto uno sforzo straordinario. Nei prossimi 4-5 mesi saremo nelle condizioni di avviare la fase di assegnazione dei lavori, con l’apertura in tempi brevi anche della fase esecutiva». E dopo aver assicurato che «i quattro nuovi ospedali saranno frutto della concertazione con i territori» ha dedicato un focus particolare alle singole strutture.
«Per la Sibaritide abbiamo realizzato un’operazione di risparmio di un milione di euro, localizzando il presidio dove era previsto. Sulla Piana c’è qualche fermento, ma abbiamo un terreno concesso dalla Provincia, a Palmi, per soli 220 mila euro e non abbiamo riscontrato alcuna irregolarità». Più delicata la situazione di Catanzaro, dove, secondo il governatore, sarà necessaria l’integrazione tra le strutture esistenti (Fondazione Campanella, Policlino, ospedale Pugliese-Ciaccio). «Se non ci saranno le condizioni – ha tagliato corto – non faremo nulla e Catanzaro perderà un’occasione storica».
La strada dell’integrazione, tra l’altro, è quella indicata a Roma, dal tavolo Massicci nell’ottica della riduzione dei costi, e sull’area di germaneto si erano espressi favorevolmente sia Rosario olivo che Michele Traversa. «L’idea è realizzare nel capoluogo – ha chiarito Scopelliti – un centro regionale di oncologia. Non dico che dovrà esserci una struttura unica, però bisogna realizzare una struttura funzionalmente integrata». Perplessità anche sulla richiesta della Cgil che, sulla procedura per i nuovi ospedali, si esprimesse il Comitato di sorveglianza della Stazione Unica appaltante. «Il Comitato – ha concluso – è presieduto da un docente universitario di Bologna, vicino alla Cgil ed ex consulente dell’allora ministro Nesi del Pdci. È in conflitto di interessi lampante, anche perchè era stato chiamato come Rup per questi progetti. Il presidente della Sua, Boemi, si è opportunamente disimpegnato sulla questione, il responsabile del Comitato di sorveglianza non ha fatto alcun passo in questo senso».

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