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A GRANDI passi verso il Registro delle Unioni Civili anche a Matera. Il Comitato che promuove il riconoscimento dei diritti civili per tutte le coppie che vogliano creare un nucleo familiare, continua il suo lavoro di formazione e informazione sul territorio.

Gli ultimi positivi riscontri della battaglia per il rispetto dei diritti di ogni cittadino, ha portato il Comitato anche a modificare il proprio nome. Non più un gruppo di persone che lotta per l’introduzione del registro, ma un Comitato per il Riconoscimento delle Unioni Civili. Un passo ulteriore che entra nel merito della vicenda.

«L’obiettivo è portare l’amministrazione e i cittadini a rispettare le coppie di fatto, che siano etero o onosessuali – spiega Vanessa Vizziello, portavoce del Comitato – Le leggi sulle quali si basa l’attuale normativa sono datate: la legge 1228 del 54 ed il suo regolamento attuativo risalente al 1989. Normative che, tra l’altro, sono paradossalmente più ampie di ciò di cui si discute attualmente. Ma oggi si tratta di doversi relazionare con le amministrazioni, per la creazione di un vero e proprio registro ufficiale, modellando le politiche sociali secondo quello che è la realtà odierna. Basta aprire, come stiamo facendo, un confronto civile per raggiungere obiettivi comuni. Saremo in piazza, nelle prossime settimane – continua la Vizziello – per parlarne e discuterne con la cittadinanza, raccogliere delle firme e continuare il dibattito. Anche perchè, la legge attualmente non vieta questo ipo di unioni, ma la sensibilizzazione verso la politica e la cittadinanza contro l’omofobia e le discriminazioni è ancora agli albori. Solo così si otterranno importanti risultati».

Anche perchè il Comitato guidato da Vanessa Vizziello guarda oltre. «Siamo pronti – conclude la portavoce del Ciruc – a chiedere l’adesione di Matera alla rete Ready, Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni».

Importante, e già positivamente avviata, la sensibilizzazione dei cittadini, prima ancora di quella dei politici, che comunque risulta fondamentale per legiferare in merito alle unioni civili. Ne è convinta anche una delle maggiori attiviste nazionali, l’imprenditrice ed ex pallavolista pugliese, Luisa Rizzitelli.

«La cittadinanza è pronta, più dei politici – commenta – Temo che, interessi di carattere economico e politico, nella peggiore delle accezioni, ci fanno scostare dal principio fondamentale della laicità delle Istituzioni. Siamo in ritardo di oltre vent’anni rispetto al resto del mondo e dobbiamo continuare a lavorare, partecipare e parlare con i nostri concittadini e politici per confrontarci al meglio sul tema delle unioni civili. Bisogna iniziare a dire con forza che non tolleriamo più chi non riconsosce i diritti civili. Il mio desiderio – conclude la Rizzitelli – è quello di raggiungere il riconoscimento del matrimonio egualitario, che spero un giorno otterremo anche in Italia».

Un registro, quello delle unioni civili, che guarda oltre la sua semplice istutizione, ma rappresenta un vero punto di partenza verso il superamento dell’onofobia.

«Questo è un punto di partenza, un momento di crescita – conferma Morena Rapolla, avvocato e segretaria dell’Arcigay di Basilicata – Non solo per la comunità Lgbt, ma per una battaglia trasversale, che non riguarda solo la sessualità, ma ogni aspetto. Servono necessariamente degli strumenti di tutela per i cittadini, a prescindere da tutto. E’ un’affermazione o riaffermazione dei diritti, che non riguarda solo l’omoaffettività, ma anche l’eteroaffetività, anche per chi, per altri problemi non può contrarre matrimonio. L’istituzione del registro delle unioni civili – conclude la Rapolla – è un momento di crescita per tutti, per sconfiggere quello che io chiamo il demone strisciante, la discriminazione». Presente anche l’assessore alle politiche sociali del comune di Matera, Marilena Antonicelli.

«Personalmente sono d’accordo con il rispetto dei diritti, dal punto di vista politico possiamo aprire un interessante dialogo».

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