X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

ROMA – Il presidente del consiglio riapre la questione dell’opera infrastrutturale più importante del meridione ossia il ponte sullo Stretto di Messina e lo fa dando certezze ma anche frenando sulle tempistiche e trasformando il progetto in una sorta di idea in prospettiva futura. «Il Ponte sullo Stretto di Messina si farà – ha infatti affermato il presidente del Consiglio a Bruno Vespa per il libro Donne d’Italia – ma prima bisogna realizzare e completare opere strategiche per la Sicilia».

LEGGI LE CONFERME SUI PRIMI STUDI DEL GOVERNO RENZI SUL PONTE

Per il capo del Governo la struttura è «certo che si farà, il problema è quando. A Messina abbiamo mandato l’esercito con le autobotti perché mancava l’acqua e le autorità locali non riuscivano a risolvere il problema. Ora, prima di discutere del ponte, sistemiamo l’acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche. Investiamo 2 miliardi nei prossimi cinque anni in Sicilia per le strade e le ferrovie – aggiunge il premier – E poi faremo anche il ponte, portando l’alta velocità finalmente anche in Sicilia e investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il Sud».

Ma prima del ponte non ci sono solo le opere infrastrutturali in Sicilia ma anche gli interventi in Calabria: «Dall’altra parte dobbiamo finire la Salerno-Reggio Calabria. Quando avremo chiuso questi dossier, sarà evidente che la storia, la tecnologia, l’ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell’Italia – assicura Renzi – Ma primum vivere, avrebbero detto i latini. Ora abbiamo le autobotti per Messina. Poi penseremo al resto».

In ogni caso il Ponte si farà ma con un metodo diverso «i soldi per la Sicilia, non li facciamo spendere ai soliti. Facciamo pulito. Abbiamo già iniziato, del resto. Non sono solito guardare dal buco della serratura delle intercettazioni. Ma scoprire che i dirigenti dell’Anas corrotti si dicono ‘Sbrighiamoci, perché Renzi qui vuole cambiare tutto’ mi conferma in ciò che stiamo facendo con il nuovo presidente Armani. In certe strutture la rottamazione è ancora poco: occorre disintegrare e disinfettare».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE